Lucrezia Parpaglioni

Drone che rilascia zanzare infette blocca la dengue

(1 Agosto 2024)

Roma – Un nuovo approccio basato su un drone che rilascia zanzare infettate con batteri che bloccano la dengue su vaste aree potrebbe migliorare gli sforzi di controllo della malattia. A sviluppare il sistema, descritto su Science Robotics, è stata una squadra internazionale di ricercatori, tra cui Jeremie Gilles, del World Mosquito Program, e Jacob Crawford, del Verily Life Sciences, LLCI.  I ricercatori hanno testato il sistema di droni in prove a campo aperto, dove hanno introdotto eseplari adulti di ‘Aedes aegypti’ infettati con Wolbachia che hanno diffuso con successo l’infezione batterica a una popolazione selvatica a Nausori, nelle Fiji, il che ha offerto un quadro per future strategie di sostituzione della popolazione di zanzare.Vettori come ‘Aedes aegypti’ hanno aumentato il loro raggio d’azione geografico, contribuendo all’aumento dei casi di febbre dengue, Zika e chikungunya a livello globale. Incoraggiare le infezioni di Wolbachia, che bloccano la dengue nelle popolazioni di zanzare native, è una strategia comprovata per il controllo della malattia, ma scalare questi sforzi può essere difficile. Le attuali strategie di rilascio di zanzare infettate da Wolbachia si basano in gran parte su metodi a terra che comportano l’attraversamento di aree dense e disabitate, il che può richiedere molto lavoro, tempo e rischi. Per risolvere questi problemi, gli scienziati hanno sviluppato un sistema automatizzato di rilascio delle zanzare montato su un drone con la capacità di trasportare fino a 160.000 adulti. Il progetto comprende stadi interconnessi che separano le zanzare in lotti più piccoli e un sistema di controllo climatico per mantenerle sedate e sane fino al momento del rilascio in gruppi di 150 esemplari. Nella prima delle due prove sul campo nelle Fiji, i ricercatori hanno rilevato che i rilasci aerei hanno portato a una distribuzione uniforme delle zanzare, paragonabile alle strategie a terra. Nella seconda prova sul campo, la squadra di ricerca ha visto che le zanzare infettate da Wolbachia diffondevano il batterio alla popolazione selvatica. Inoltre, il gruppo di scienziati è stato in grado di realizzare il tutto in modo sicuro ed efficiente da una posizione remota. “L’innovazione e le nuove tecnologie, come questo dispositivo di rilascio aereo, sono essenziali per migliorare le capacità nella nostra lotta integrata per ridurre la trasmissione della dengue su scala globale”, ha commentato Crawford.(30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.