Valentina Di Paola

Dalla TAC si potrà stimare il rischio di diabete

(6 Agosto 2024)

Roma – L’analisi delle scansioni di tomografia computerizzata (o TC) potrebbe contribuire a identificare gli individui a rischio di diabete di tipo 2. Lo suggerisce uno studio, pubblicato sulla rivista Radiology, condotto dagli scienziati del Kangbuk Samsung Hospital presso la Sungkyunkwan University School of Medicine di Seoul, in Corea del Sud. Il team, guidato da Seungho Ryu, ha valutato la capacità dei marcatori derivati ​​dalla TC automatizzata nell’anticipare il rischio di diabete e le condizioni associate alla malattia. “Dato l’onere significativo e le complicazioni di questa condizione – commenta Ryu – volevamo capire se analisi di imaging automatizzate e precise potessero migliorare la diagnosi precoce e la stratificazione del rischio oltre i metodi convenzionali”. Nell’ambito del lavoro, il gruppo di ricerca ha coinvolto 32.166 adulti di età pari o superiore a 25 anni sottoposti a screening sanitario con PET/TC con 18F-fluorodesossiglucosio (18 F-FDG). Gli scienziati hanno utilizzato algoritmi di apprendimento profondo clinicamente convalidati per analizzare le immagini ottenute. I modelli hanno permesso la segmentazione in tre dimensioni e la quantificazione dei vari componenti corporei, come il grasso viscerale e sottocutaneo, la massa muscolare, la densità epatica e il calcio aortico. Stando a quanto riportato dagli autori, la prevalenza del diabete era del sei per cento all’inizio dello studio, mentre l’incidenza raggiungeva il 9 per cento durante il follow-up, durato in media 7,3 anni. Gli indici di grasso viscerale e addominale sembravano associati alla più alta prestazione predittiva per il diabete. “I nostri risultati sono incoraggianti – commenta Ryu – perché dimostrano il potenziale di espansione del ruolo dell’imaging TC nell’ambito della diagnosi convenzionale delle malattie. L’imaging automatizzato sembra migliorare la previsione del rischio e le strategie di intervento precoce per il diabete”. “Integrando le tecniche con gli screening sanitari – conclude Ryu – i medici possono identificare tempestivamente gli individui ad alto rischio di diabete e delle sue complicazioni. In tal modo sarebbe possibile definire approcci e interventi personalizzati, che potrebbero migliorare i risultati per i pazienti”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).