Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Anche i treni inquinano con le emissioni da abrasione

(23 Luglio 2024)

Roma – Non solo gli pneumatici delle auto, anche i treni inquinano per abrasione. E’ quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su Transportation Research, e commissionato dal Centro tedesco per la ricerca sui trasporti ferroviari (DZSF) ai ricercatori dell’Istituto di termodinamica e sistemi di propulsione sostenibili presso l’Università di tecnologia di Graz (TU Graz). Gli studiosi sono stati in grado di dimostrare che le cosiddette emissioni non di scarico del trasporto ferroviario hanno a loro volta un’influenza rilevante sulla qualità dell’aria e sull’inquinamento del suolo. Ciò vale in particolar modo per le aree lungo le tratte ferroviarie in cui si verifica una maggiore frenata; ciò include gli accessi alle stazioni e le tratte con limiti di velocità. Le sole emissioni di abrasione dei veicoli ferroviari hanno raggiunto valori fino a 25 microgrammi di particolato nella categoria PM10 (particelle con un diametro inferiore a dieci micrometri) per metro cubo come media giornaliera ad Augusta lungo le linee ferroviarie esaminate per lo studio. Ciò corrisponde già alla metà del limite consentito di 50 microgrammi per metro cubo. Con l’aumentare della distanza dalle linee ferroviarie, a partire da circa dieci metri, l’inquinamento dovuto all’abrasione dei veicoli ferroviari diminuisce rapidamente, ma il particolato fine penetra anche nel suolo e nell’acqua e vi si deposita. La percentuale di metalli pesanti nelle emissioni ferroviarie è significativamente più alta rispetto ad altre modalità di trasporto, il che si riflette in depositi più pesantemente inquinati. I chimici del DZSF coinvolti nel progetto sono stati in grado di rilevare questi residui nei corpi idrici. Per determinare la composizione e la fonte delle particelle di abrasione, i componenti coinvolti sono stati analizzati in vari laboratori. Daniel Fruhwirt e il suo team hanno testato diverse pastiglie dei freni nel nuovo banco prova freni per veicoli ferroviari presso la TU Graz. Al Politecnico di Milano, i ricercatori hanno analizzato l’abrasione del filo di contatto e del pantografo per poter classificare le emissioni di polveri sottili dai treni sulle linee aeree. E presso la DB Systemtechnik di Berlino, il team ha esaminato attentamente il contatto ruota-rotaia. “Sulla base del nostro studio, possiamo affermare chiaramente che le emissioni non di scarico delle ferrovie non sono trascurabili”, spiega Daniel Fruhwirt dell’Istituto di termodinamica e sistemi di propulsione sostenibili presso la TU Graz. “Prima di condurre questo studio, c’era un’enorme lacuna nei dati sulle emissioni di abrasione dei veicoli ferroviari e siamo stati in grado di dare un contributo significativo per colmarla. Sebbene le emissioni non causino da sole il superamento dei limiti degli inquinanti, svolgono sicuramente un ruolo nel mix complessivo. È quindi importante che vengano fatti degli sforzi per valutare anche il comportamento delle emissioni in futuro quando si certificano i freni”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla