Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Aviaria H5N1, ha alte capacità di trasmissione, a rischio gli esseri umani

(24 Luglio 2024)

Roma – Il virus dell’aviaria H5N1 che ha colpito in maniera massiccia gli allevamenti di bovini negli USA ha alte capacità di trasmissione tra i mammiferi e tra specie diverse. E’ quanto emerge da un nuovo studio pubblicato su “Nature” a firma di un team di ricercatori guidati dalla Cornell University. Il virus dell’influenza aviaria altamente patogena (HPAI) H5N1 clade 2.3.4.4b ha causato la morte di milioni di uccelli domestici e migliaia di uccelli selvatici negli Stati Uniti da gennaio 2022. Durante questa epidemia, sono stati frequentemente documentati contagi nei mammiferi. In particolare è stato rilevato il contagio del virus HPAI H5N1 in mandrie di bovini da latte in diversi stati degli Stati Uniti. Le mucche colpite hanno mostrato segni clinici che comprendevano una riduzione dell’assunzione di mangime, una consistenza fecale alterata, difficoltà respiratorie e una riduzione della produzione di latte con latte anomalo. Il virus infettivo e l’RNA virale sono stati costantemente rilevati nel latte delle mucche colpite. La distribuzione virale nei tessuti tramite immunoistochimica e ibridazione in situ ha rivelato un distinto tropismo del virus per le cellule epiteliali che rivestono gli alveoli della ghiandola mammaria nelle mucche. Le sequenze dell’intero genoma virale recuperate da mucche da latte, uccelli, gatti domestici e un procione provenienti da fattorie colpite hanno indicato trasmissioni interspecie multidirezionali. I dati epidemiologici e genomici hanno rivelato un’efficiente trasmissione da mucca a mucca dopo che mucche apparentemente sane provenienti da una fattoria interessata sono state trasportate in una proprietà in uno stato diverso. Questi risultati dimostrano la trasmissione del virus HPAI H5N1 clade 2.3.4.4b a un’interfaccia non tradizionale, sottolineando la capacità del virus di attraversare le barriere di specie. “Il passaggio di specie di HPAI H5N1 – scrivono gli autori – e le prove sull’efficienza di trasmissione tra i mammiferi sono senza precedenti. Questa efficienza è preoccupante perché può portare all’adattamento del virus, potenzialmente rafforzandone la sua infettività e trasmissibilità anche ad altre specie, inclusi gli esseri umani. Sebbene nessuna delle nove fattorie contagiate incluse nel presente studio abbiano riportato casi di infenzioni umane di HPAI H5N1, ci sono stati tre casi confermati di esseri umani contagiati con cogiuntiviti modeste e infezioni respiratorie in altre fattorie in Texas e Michigan”. (30Science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla