Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Controversia territoriale Francia-Italia, Vellano (UniTo) dichiarare vetta del Monte Bianco patrimonio dell’identità europea

(23 Maggio 2024)

Roma – “Dichiarare la vetta del Monte Bianco luogo simbolo della comune identità europea, permetterebbe di aprire la strada per la soluzione della controversia sui confini che vede opposta l’Italia alla Francia da molto tempo”, così Michele Vellano, Professore ordinario di Diritto dell’Unione europea nell’Università degli Studi di Torino e curatore con Roberto Louvin del volume “Monte Bianco. La montagna senza confini”, che verrà presentato domani durante l’omonimo convegno presso l’Archivio di Stato di Torino. Il volume, frutto della collaborazione di studiosi di diverse università italiane e francesi e sostenuto dalla Fondazione Courmayeur Mont Blanc e dal Centro Studi sull’Arco Alpino Occidentale, fa luce su una vicenda poco conosciuta che vede Italia e Francia disputarsi la sovranità territoriale su una delle cime più famose d’Europa, quella del Monte Bianco. “La vicenda – spiega il prof. Vellano – ha origine con la cessione della Savoia alla Francia a ridosso dell’Unità d’Italia nel 1860. Il trattato di cessione delineava il confine tra l’Italia e la Francia anche per quel che riguarda l’area della vetta del Monte Bianco, ma accuse di imprecisioni delle mappe e il venir meno di parte della documentazione storica hanno fatto sì che sorgesse una controversia tra i due Stati proprio sulla titolarità di quella porzione di territorio pari a circa 117.000 mq”. “Nello specifico – continua il prof. Vellano – mentre l’Italia, in accordo con la carta allegata alla copia italiana del trattato conservata presso l’Archivio di Stato di Torino – sostiene che metà della cima sia italiana e metà francese, la Francia rivendica la titolarità dell’intera vetta, adducendo imprecisioni della carta stessa e un prolungato esercizio di sovranità sulla cima. Sfortunatamente non è possibile un confronto con la carta allegata alla copia francese del trattato, dato che è andata distrutta durante il secondo conflitto mondiale”. La vicenda venne anche agli onori della cronaca qualche tempo fa per il divieto, imposto con una ordinanza del sindaco del Comune di Saint-Gervais, ai turisti di accedere al ghiacciaio partendo dal Rifugio Torino verso il Colle del Gigante. Il divieto fu imposto per ragioni di sicurezza, per evitare che villeggianti non adeguatamente preparati salissero sul ghiacciaio. Tanto è bastato per far rivivere il casus e generare una situazione di stallo diplomatico che al momento non ha ancora trovato una via di soluzione. “Al momento – aggiunge il prof. Vellano – le autorità francesi non sono disponibili ad una forma di arbitrato internazionale per addivenire ad un accordo risolutivo. Ecco perché noi proponiamo, come primo passo verso un processo negoziale, di riconoscere il valore comune per l’identità europea e per la storia dell’alpinismo della vetta del Monte Bianco. L’iscrizione della vetta nel registro del Marchio del patrimonio europeo, anche come simbolo della cooperazione che pure è in atto tra le autorità locali francesi e italiane in quella zona, porrebbe le premesse per una soluzione definitiva e concordata il problema, valorizzando al meglio quella porzione simbolica delle Alpi”. (30science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla