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Science: la presenza umana sta alterando i tassi di decomposizione nei corsi d’acqua

(30 Maggio 2024)

Roma – Le attività antropiche potrebbero accelerare la rapidità con cui la materia organica si decompone nei fiumi e nei torrenti su scala globale, minacciando la biodiversità e aumentando la quantità di carbonio nell’atmosfera terrestre. Questa allarmante prospettiva emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Science, condotto dagli scienziati dell’Università della Georgia, dell’Oakland University e della Kent State University. Il team, guidato da Krista Capps, ha raccolto dati sul campo da 550 fiumi in tutto il mondo, collaborando con più di 150 esperti affiliati a istituti in 40 paesi. Sulla base di queste informazioni, gli autori hanno generato una delle prime stime dei tassi di decomposizione nei fiumi e nei torrenti di tutto il mondo, comprese le aree poco studiate come i tropici. Gli studiosi hanno quindi compilato uno strumento di mappatura online per considerare la velocità con cui i diversi tipi di foglie si decompongono nei corsi d’acqua locali. Utilizzando modelli predittivi, i ricercatori hanno anche identificato i fattori ambientali responsabili dell’aumento dei tassi di decomposizione, come temperature più elevate e maggiori concentrazioni di nutrienti. “Nel mondo chiunque ha bisogno d’acqua – commenta Capps – quando le attività antropiche alterano il modo fondamentale in cui funzionano i fiumi, si pongono le basi per un serio motivo di preoccupazione. L’aumento dei tassi di decomposizione può essere problematico per il ciclo globale del carbonio e per gli animali, come insetti e pesci, che vivono nei corsi d’acqua. Questo perché le risorse su cui basano la loro alimentazione si deteriorano più rapidamente, disperdendosi nell’ambiente sotto forma di anidride carbonica”. Fiumi e torrenti, spiegano gli esperti, svolgono un ruolo centrale nel ciclo del carbonio, immagazzinando e decomponendo foglie, rami e materia vegetale. Nel normale processo, le foglie che cadono nel corso d’acqua vengono colonizzate da funghi e batteri. Gli insetti si nutrono di questi organismi, utilizzando il carbonio immagazzinato nella foglia per crescere e produrre più insetti, mangiati dai pesci. Stando a quanto emerge dall’indagine, l’incremento delle temperature dei corsi d’acqua sta accelerando il fenomeno di decomposizione dei rifiuti fogliari, per cui gli insetti sperimentano maggiori difficoltà ad assorbire il carbonio, il quale viene piuttosto rilasciato in atmosfera. “Quando pensiamo alle emissioni di gas serra – commenta Scott Tiegs, coautore dell’articolo – l’immagine che si forma nella mente riguarda tubi di scappamento e grandi fabbriche. In realtà, gran parte dell’anidride carbonica e del metano deriva da ecosistemi acquatici. Ridurre l’impatto umano potrebbe migliorare la qualità dell’acqua e aiutare a combattere il cambiamento climatico”. (30science.com)

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