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“Balena in vista”: parte la campagna di Citizen Science per monitorare balene, delfini e tartarughe del progetto europeo LIFE Conceptu Maris

(5 Aprile 2024)

Roma – È cominciata la campagna di Citizen Science 2024 del progetto europeo LIFE Conceptu Maris, grazie alla quale i cittadini possono partecipare insieme ai ricercatori ai monitoraggi di balene, delfini e tartarughe nel Mediterraneo occidentale a bordo dei traghetti di linea. In questa nuova stagione di monitoraggi le rotte a disposizione dei volontari sono diventate 17 (qui l’elenco e le modalità per candidarsi) e la principale novità è l’apertura della tratta tra il porto spagnolo di Barcellona e quello marocchino di Tangeri.

Lungo la rotta, effettuata a bordo dei traghetti di GNV (Grandi Navi Veloci), si attraversano distese di mare con caratteristiche ecologiche differenti che offrono la possibilità di incontrare molte specie diverse. Il percorso, infatti, attraversa il cosiddetto “Corridoio spagnolo di migrazione dei cetacei”, una zona di speciale protezione poiché interessa la rotta migratoria delle balenottere comuni e “ospita” anche altre specie di cetacei, come capodogli, tursiopi e stenelle striate. La rotta prosegue nel Mar di Alboran, dove sono frequenti gli avvistamenti di grampi e globicefali e gli incontri con grandi gruppi di delfini comuni. Infine, prima di arrivare sulle coste marocchine, la rotta passa nello stretto di Gibilterra, una zona dove convergono le correnti e si accumulano nutrienti che richiamano non solo specie mediterranee ma occasionalmente anche specie atlantiche come le orche.

Per tutti i volontari rimane comunque la possibilità di partecipare alle attività di citizen science di Conceptu Maris, lungo le altre rotte nel Mediterraneo Centrale, coordinate dall’AMP Capo Carbonara, grazie alla collaborazione di sei compagnie di navigazione (Balearia, Corsica & Sardinia Ferries, Grandi Navi Veloci, Grimaldi Lines, Minoan Lines e Tirrenia) che mettono a disposizione i loro traghetti e li trasformano per l’occasione in veri e propri laboratori di ricerca galleggianti.

Il documentario

Il coinvolgimento di cittadini appositamente formati e imbarcati attraverso la nuova campagna di Citizen Science, infatti, è solo uno degli strumenti utilizzati da LIFE Conceptu Maris.

Sul sito ufficiale (www.lifeconceptu.eu/il-documentario-di-conceptu-maris) e sul canale Youtube (https://www.youtube.com/watch?v=F5ywroT5FCg) è stato pubblicato il primo documentario che racconta le emozioni ed i punti di forza di questo innovativo progetto di tutela e conservazione dei cetacei e delle tartarughe marine, specie simbolo del Mediterraneo. Prodotto da Triton Research, partner responsabile della comunicazione, con il contributo finanziario del programma LIFE dell’Unione Europea, il documentario spiega la genesi e gli obiettivi del progetto e come i ricercatori si affidino anche a tecnologie all’avanguardia, come l’analisi del DNA ambientale, per raccogliere nuovi dati, soprattutto in mare aperto, sulla distribuzione di queste specie carismatiche e sulle loro preferenze ecologiche.

Un punto cruciale di Conceptu Maris, di cui ISPRA – Istituto Superiore per la Scienza e la Ricerca Ambientale è il beneficiario coordinatore, è infatti definire un nuovo protocollo standard per la raccolta dei dati e per produrre modelli previsionali in grado di valutare lo stato di conservazione e i rischi cui sono esposte le diverse specie in ogni area del Mediterraneo. Uno strumento di gestione cruciale per supportare le istituzioni nella messa a punto di efficaci strategie di tutela, in particolare identificando i siti più importanti nel Mediterraneo per la conservazione a lungo termine di balene, delfini e tartarughe marine.

Il progetto LIFE CONCEPTU MARIS

Gli effetti negativi causati dalle attività dell’uomo (attrezzi da pesca abbandonati, traffico, plastiche galleggianti) a cetacei e tartarughe marine sono sempre più evidenti e richiedono nuove strategie di conservazione. Integrando tecniche classiche a tecnologie all’avanguardia, il progetto LIFE Conceptu Maris (CONservation of CEtaceans and Pelagic sea TUrtles in Med: Managing Actions for their Recovery In Sustainability) – LIFE20 NAT/IT/001371 – permetterà nel periodo 2022-2025 di raccogliere nuovi dati, soprattutto in mare aperto, sulla distribuzione di queste specie carismatiche e sulle loro preferenze ecologiche. Valutando l’impatto dei fattori di rischio, si possono così identificare i siti più importanti nel Mediterraneo per la loro conservazione a lungo termine. Il progetto è condotto inizialmente in un’ampia area del Tirreno meridionale. Le procedure sono poi replicate anche in Adriatico e Ionio orientale, nel Santuario Pelagos e nel corridoio spagnolo di migrazione dei cetacei, a Nord delle isole Baleari.

Al progetto LIFE Conceptu Maris partecipa un team internazionale composto da ISPRA – Istituto Superiore per la Scienza e la Ricerca Ambientale, Area Marina Protetta Capo Carbonara, Eco Océan Institut, Fondazione Cima, Fondazione CMCC, Stazione Zoologica Anton Dohrn, Triton Research, Università Bicocca di Milano, Università di Palermo, Università di Torino, Università di Valencia.

Le azioni

Utilizzando i traghetti come vere e proprie navi da ricerca, il progetto punta a incrementare le conoscenze sull’ambiente marino, accoppiando ricerca tradizionale e nuove tecnologie. Le attività più significative sono le seguenti:

 

• Monitoraggio dai traghetti di fauna, rifiuti marini e traffico marittimo

• Rilevamento di microscopiche tracce di DNA disperse in acqua dagli animali (environmental DNA)

• Analisi degli isotopi di carbonio e azoto, per chiarire la struttura della catena alimentare sott’acqua

• Impiego di sensori a scafo, installati sui traghetti, per la raccolta dei dati ambientali

• Campagne di Citizen Science per il coinvolgimento dei cittadini nei monitoraggi

• Corsi di formazione per il personale di bordo, per ridurre il rischio di collisione con i grandi cetacei

• Stima delle aree a maggior concentrazione di rifiuti galleggianti e valutazione del rischio di intrappolamento.(30Science.com)

 

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