Lucrezia Parpaglioni

Verona, necropoli preromana rivela sepolture di uomini insieme ai loro animali

(14 Febbraio 2024)

Roma – Alcune persone, parte di un’antica comunità dell’attuale Nord Italia, sono state sepolte con resti animali di alcune specie, quali cani, cavalli e maiali. Le ragioni rimangono ancora misteriose, ma potrebbero indicare una relazione di compagnia duratura tra questi esseri umani e gli animali, o pratiche sacrificali religiose. A rivelarlo uno studio condotto da Zita Laffranchi, dell’Università di Berna, Stefania Zingale, dell’Istituto per lo studio delle mummie, Eurac Research Bolzano e Umberto Tecchiati, dell’Università degli Studi di Milano, pubblicato sulla rivista ad accesso libero PLOS ONE. Delle 161 persone sepolte nel Seminario Vescovile, un sito archeologico che si trova a Verona, dal III al I secolo a.C., 16 furono sepolte assieme a resti animali. Alcune tombe contenevano resti di animali usualmente consumati come cibo dagli uomini, tra cui molti maiali, un pollo e parte di una mucca, che potrebbero rappresentare offerte di cibo ai morti. Ma, quattro delle persone sepolte nel sito sono state sepolte accanto ai resti di cani e cavalli, che comunemente non vengono mangiati. Per cercare modelli che potessero spiegare queste sepolture di animali, i ricercatori hanno analizzato i dati demografici, la dieta, la genetica e le condizioni di sepoltura degli esseri umani e degli animali inumati, ma questo non ha portato loro a conclusioni degne di nota. In particolare, le persone sepolte con gli animali non sembrano essere state strettamente imparentate tra loro, il che avrebbe suggerito che si trattava di una pratica di una certa famiglia. Anche coloro che sono stati seppelliti con cani o cavalli non presentano elementi comuni fra loro: si tratta di un bambino sepolto con uno scheletro completo di cane, di un giovane uomo sepolto con parti di cavallo, di un uomo di mezza età sepolto con un piccolo cane e di una donna di mezza età sepolta con un cavallo intero, diverse altre parti di cavallo e un cranio di cane. “La mancanza di schemi tra queste tombe significa che rimangono molteplici possibili interpretazioni di queste sepolture condivise fra umani e animali”, hanno dichiarato gli autori. “Per esempio – hanno aggiunto i ricercatori – animali come cani e cavalli avevano spesso un simbolismo religioso nelle culture antiche ma, allo stesso tempo, individui specifici potrebbero essere stati sepolti con i loro compagni animali”. “Inoltre – hanno osservato gli autori – queste pratiche di sepoltura condivise tra uomo e animale potrebbero essere state il frutto dell’intersezione tra i diversi tratti individuali e i costumi della società”. “Questo studio, che fa parte del progetto di ricerca CELTUDALPS, cofinanziato dal Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica e dalla Provincia dell’Alto Adige, e coordinato da Marco Milella, dell’Università di Berna e da Albert Zink dell’Istituto per gli Studi sulle Mummie, Eurac Research, esplora le sepolture animali, quali cavalli e cani, assieme agli esseri umani, e può accennare a rituali e credenze sconosciute durante gli ultimi secoli a.C. in Italia”, hanno concluso gli autori. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.