Roma – “Il progetto di salvaguardia della lucertola delle Eolie, per le sue specificità, rappresenta un unicum nel panorama europeo che potrebbe fornire le linee guida per altri progetti similari nel mondo”. Così Leonardo Vignoli coordinatore del progetto europeo LIFE EOLIZARD, presso l’Università degli Studi Roma Tre. Il progetto – presentato oggi e sostenuto dall’Università degli Studi di Roma Tre, dall’Associazione Triton ETS, dall’Università degli Studi dell’Aquila, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR, dalla Fondazione Bioparco di Roma, dal Comune di Malfa e da una serie di partner associati italiani e internazionali tra cui, l’Università di Milano Statale, l’Associacao BIOPOLIS (Portogallo) e il laboratorio di Biometria e Biologia Evoluzionistica (LBBE) del CNRS (Francia) – mira a preservare dall’estinzione la cosiddetta lucertola delle Eolie (Podarcis raffonei). Allo stato attuale la lucertola sopravvive in tre isolotti di ridottissime dimensioni (Scoglio Faraglione, Strombolicchio e La Canna) e presso un piccolo promontorio sull’isola di Vulcano (Capo Grosso). I rapidi mutamenti, legati anche all’evoluzione socio-economica delle isole, ne hanno minato le condizioni di vita, limitandone via via numero e area di distribuzione. I fattori principali che minacciano la sopravvivenza della specie sono rappresentati dalla perdita e dal degrado del suo habitat, l’abbandono dei pascoli e dall’arrivo della lucertola campestre (Podarcis siculus), specie probabilmente introdotta dall’uomo in epoca storica, che nel tempo ha causato una sua fortissima rarefazione in termini demografici e di areale e il suo confinamento nelle attuali località̀ attraverso fenomeni di competizione e ibridazione. “La prima fase del progetto – spiega il prof. Vignoli – sarà dedicata alla preservazione di questa specie sull’isola di Vulcano. Fino a qualche anno fa nella zona di Capo Grosso l’attività di un pastore faceva sì che la vegetazione non fosse eccessiva e che non vi proliferassero i ratti che minacciano consistentemente la lucertola delle Eolie sul promontorio. Noi interverremo per ridurre la popolazione dei ratti e per ridurre la vegetazione, così da salvaguardare gli esemplari in quella zona”. “In un secondo momento, attraverso la riproduzione in cattività si aumenterà il numero di lucertole delle Eolie per poi traslocarle in due isolotti prospicienti l’isola di Panarea, vale a dire Lisca Bianca e Bottaro, che saranno trasformati in dei veri e propri santuari senza specie di lucertole che possano competere con quella delle Eolie o ibridarsi”. Il progetto, che vedrà la cooperazione di circa una ventina di ricercatori, sarà anche l’occasione per raccogliere dati sulla difesa delle specie autoctone di lucertole e sulla loro preservazione. “Il nostro team – conclude il professore – raccoglierà dati su tutte le fasi del progetto e formulerà delle linee guida che potranno essere utilizzate come apripista per progetti similari. Uno a tal riguardo è già in fase di sviluppo in Portogallo”. (30science.com)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla
Vignoli (Roma Tre), al via progetto unico al mondo per conservazione lucertola delle Eolie
(14 Dicembre 2023)
Gianmarco Pondrano d'Altavilla