Roma – Filiere e reti alternative alla gdo, quali mercati all’ingrosso e filiere corte. Riduzione, recupero e valorizzazione degli scarti agroalimentari, ma anche sostenibilità delle abitudini alimentari dei consumatori come elemento chiave per ridurre l’impatto ambientale del cibo e per la salute delle persone. Sono queste alcune delle finalità progettuali e dei temi di ricerca al centro del bando a cascata lanciato da OnFoods, la rete italiana di ricerca e innovazione per il cibo e la nutrizione sostenibili coordinata dall’Università di Parma e finanziata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La dotazione finanziaria del bando è di 5 milioni di euro, destinati a progetti di ricerca avviati da imprese e organizzazioni di ricerca pubbliche e private che non fanno parte del partenariato ma che sono interessate agli argomenti affrontati da OnFoods.
L’obiettivo è coinvolgere organizzazioni esterne interessate a realizzare progetti di ricerca fondamentale e applicata e trasferimento tecnologico nel campo dell’alimentazione e della nutrizione che siano originali, innovativi e di dimensioni medio-grandi.
“I bandi a cascata di OnFoods – commenta il docente dell’Università di Parma Filippo Arfini, coordinatore dello Spoke 1 – rappresentano una grande opportunità, aperta a tutti, di fornire il proprio contributo per rendere più sostenibile il nostro sistema alimentare. I food systems – cioè il modo in cui il cibo viene prodotto e consumato – sono responsabili, infatti, di un terzo delle emissioni globali di gas serra, con un impatto negativo sulla salute dei consumatori. Occorre cambiare paradigma e abbiamo bisogno di idee, strumenti e proposte innovative da parte di tutti i soggetti interessati a realizzare una nuova visione sostenibile dei sistemi alimentari.”
Il testo completo del bando a cascata e le modalità di partecipazione sono disponibili alla pagina dedicata sul sito web dell’Università di Parma. Il bando scade il 22 dicembre.
Sinergie per il futuro del cibo. L’hub OnFoods, soggetto attuatore del partenariato esteso, lavora per costruire sinergie tra centri di ricerca e imprese, e funziona come un centro di coordinamento per sette Spoke tematici, ciascuno focalizzato su un aspetto specifico e cruciale del sistema alimentare. Tutti e sette i gruppi lavorano insieme per raggiungere obiettivi comuni riguardanti la sicurezza e la qualità alimentare, la nutrizione e la prevenzione della malnutrizione.
La call for action dello Spoke 01 “Global Sustainability”, coordinato dall’Università di Parma, punta a migliorare l’efficienza delle catene del valore alimentare combinando produttività e sostenibilità, promuovendo il trasferimento tecnologico e fornendo accesso al cibo sostenibile per le persone più vulnerabili della società. L’obiettivo è quello di incidere sulla sostenibilità sociale, economica e ambientale dei sistemi alimentari attraverso strategie che rispettino le scelte dei consumatori, diano priorità alla qualità e alla stagionalità degli alimenti e promuovano l’equità socioeconomica per ridurre la disuguaglianza sociale. Filiere dunque efficienti e sostenibili insieme.
“Questo primo bando a cascata – dichiara il docente dell’Università di Parma Daniele Del Rio, Presidente della Fondazione OnFoods e coordinatore del progetto – inaugura una nuova stagione per la Fondazione, nella quale ciascuno degli Spoke finanzia enti di ricerca pubblica e aziende che, nella forma di piccolo partenariato costituito da 3 a 6 entità, metteranno a terra un progetto che complementi le attività degli affiliati, ma in tutto e per tutto indipendente. L’Università di Parma, che è anche l’ente proponente del nostro progetto PNRR e sede della Fondazione, è il primo Spoke ad emanare un bando a cascata e sarà a breve seguita da tutti gli altri.”
Il Progetto OnFoods
OnFoods è un progetto finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), Missione 4 (Istruzione e ricerca), Componente 2 (Dalla ricerca all’impresa), Investimento 1.3 (Partenariati Estesi), Tematica 9 “Modelli per un’alimentazione sostenibile”. Il partenariato è costituito da 26 soggetti: 7 enti privati (Barilla, Bolton Food, Cirfood, De’ Longhi, Sacco System, Tecnoalimenti; Confcooperative), 12 enti vigilati dal Ministero dell’Università e della Ricerca (Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Politecnico di Milano, Sapienza Università di Roma, Università di Bari Aldo Moro, Università di Catania, Università di Milano, Università di Milano-Bicocca, Università Parma, Università di Pavia, Università di Napoli Federico II, Università di Pisa) e 7 Università e Istituti di Ricerca non vigilati dal Mur (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Fondazione Edmund Mach, Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, Istituto Neurologico Mediterraneo Neuromed, Libera Università di Bolzano, Università Cattolica del Sacro Cuore).
Gli obiettivi dei progetti. Attraverso l’attività degli Spoke saranno perseguiti i 6 macro-obiettivi che OnFoods si impegna a raggiungere nell’arco di 36 mesi. Ovvero promuovere una produzione alimentare sostenibile, favorire una distribuzione alimentare sostenibile, sviluppare tecnologie innovative per la produzione e il consumo di alimenti sostenibili. Ma anche aumentare l’adesione a modelli alimentari più sostenibili, migliorare la qualità degli alimenti e delle diete e infine garantire la sicurezza alimentare per la popolazione generale e per specifici target vulnerabili.
Le informazioni sul lavoro di ricerca di OnFoods e degli Spoke affiliati sono consultabili sul sito web onfoods.it e attraverso i canali social del partenariato.(30Science.com)