Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Parisi (Lincei), uccisione di Ipazia esempio di mentalità patriarcale che dura ancora

(28 Novembre 2023)

Roma – “Ipazia è una scienziata che viene uccisa, anche perché è una donna che non stava al suo posto, una donna che aveva una vita pubblica, che parlava col pubblico, che prendeva posizioni pubbliche. La sua uccisione è stato un esempio di una mentalità patriarcale antichissima che sopravvive adesso come si vede purtroppo dai tanti femminicidi che ancora registriamo”, così il Premio Nobel Giorgio Parisi, vice Presidente dell’Accademia dei Lincei, è intervenuto al convegno dedicato alla figura di Ipazia che si tiene oggi e domani presso l’Accademia stessa in collaborazione con l’Académie des Sciences. Quello di Ipazia, ha continuato Parisi, è un “episodio che ha colpito molto l’immaginazione collettiva anche al di fuori degli addetti ai lavori” anche in ragione della molteplicità dei temi. Oltre quello del patriarcato, ha rimarcato Parisi, vi è da considerare che “la storia di Ipazia ci racconta di come i perseguitati, in questo caso i cristiani, si siano velocissimamente trasformati in persecutori, una volta preso il potere. E anche un momento che segnala un passaggio tra due civiltà diverse: e ci fa vedere come la tradizione scientifica greca molto velocemente scompare e poi viene anche dimenticata”. Una figura molto cara al premio Nobel che già nell’inaugurazione dell’anno accademico dei Lincei nel 2018 rimarcò facendovi riferimento: “Non dobbiamo essere sicuri che lo sviluppo della scienza sia inarrestabile: confidare ciecamente nell’ineluttabilità del bisogno che lo sviluppo tecnologico ha dello sviluppo scientifico può essere un tragico errore. I romani hanno conservato la tecnologia greca senza curarsi molto della scienza greca e i fanatici cristiani, comandati dal vescovo Cirillo di Alessandria, hanno tranquillamente fatto a pezzi la matematica-astronoma Ipazia, senza curarsi affatto delle conseguenze a lungo termine, anzi rallegrandosi della scomparsa di un sapere profano, ritenuto inutile se non dannoso”. (30science.com)

Gianmarco Pondrano d'Altavilla