Ripristinare il controllo della mano in persone paralizzate grazie all’IA

2 Ott, 2023
30Science.com
Mediaone

Roma – Ridonare la possibilità di utilizzare la propria mano a chi ne ha perso la funzionalità, grazie all’Intelligenza artificiale (IA). Questo l’obiettivo del progetto “GraspAgain” – malamente tradotto: “Afferra di nuovo” –, che ha ricevuto 1,5 milioni di euro nell’ambito del programma di sostegno alla ricerca europeo ERC Starting Grant e che è guidato dall’italiano Alessandro Del Vecchio, Professore alla Friederich-Alexander Universität di Erlangen- Nürnberg, dove dirige il laboratorio di Fisiologia neuromuscolare e Interfacce Neurali. Gli ERC Starting Grants sono stati assegnati di recente dal Consiglio europeo della ricerca (CER), in numero di 400 sussidi per un totale di 628 milioni di euro che vanno a sostenere ricerca all’avanguardia in un’ampia gamma di campi, dalla medicina e fisica alle scienze sociali e umanistiche. Aiuteranno i ricercatori all’inizio della loro carriera a lanciare i propri progetti, formare i propri team e perseguire le loro idee migliori. Per quel che riguarda il progetto “GraspAgain”, l’idea è di sondare le possibilità di sistemi di supporto meccanico per ripristinare la funzione della mano. Nello specifico come spiega lo stesso Del Vecchio: “svilupperemo un nuovo metodo per la riabilitazione della mano attraverso un’interfaccia motoneurone-computer che utilizzerà nuovi metodi di elaborazione del segnale attraverso intelligenza artificiale.” Addirittura il sistema di supporto cui sta puntando il team guidato da Del Vecchio, dovrebbe consentire ai pazienti di eseguire oltre il 90 per cento delle compiti quotidiani in modo indipendente. Circa 50 milioni di persone in tutto il mondo soffrono di disturbi neuromotori alle mani causati da lesioni del midollo spinale o ictus. Queste menomazioni causano gravi limitazioni ai pazienti nella gestione della loro vita quotidiana. “La tecnologia medica ha fatto enormi progressi negli ultimi anni.”, afferma il Prof. Del Vecchio “Tuttavia, c’è ancora molta ricerca e sviluppo da fare in termini di capacità motorie, ad esempio per consentire il movimento delle singole dita delle mani paralizzate”. Del Vecchio, che ha 35 anni ed è originario di Eboli porta al progetto e alla sua istituzione di appartenenza in Germania, un curriculum di ricerca maturato tra l’Italia e il Regno Unito come spiega lui stesso: “Ho studiato a Parma scienze del movimento umano, poi un master in fisiologia alla Loughborough University (UK), dopo un dottorato in Scienze del movimento Umano all’Università di Roma ‘Foro Italico’ e successivamente un post-doc di 4 anni all’Imperial College di Londra in Bioingegneria.” Le conoscenze acquisite in questo percorso gli hanno permesso di giungere alla guida del laboratorio di Fisiologia neuromuscolare e Interfacce Neurali della FAU Erlangen-Nürnberg e ora di poter puntare a questo risultato tecnologico che se raggiunto potrebbe modificare la vita di milioni di persone. (30science.com)

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