Prima pelle umana biostampata favorisce la guarigione dalle ferite

5 Ott, 2023
30Science.com
Mediaone

Roma – È stata prodotta, per la prima volta, pelle umana biostampata per favorire la rigenerazione epidermica dalle ferite. A rivelarlo uno studio condotto dal Wake Forest Institute for Regenerative Medicine, pubblicato su Science Translational Medicine. La ricerca si pone come svolta significativa nel campo della rigenerazione della pelle e della guarigione delle lesioni. I ricercatori hanno dimostrato il successo dello sviluppo di pelle bioprinted che accelera la guarigione delle ferite, supporta il rimodellamento sano della matrice extracellulare e garantisce buoni presupposti per il completo recupero delle ferite. Lo studio è stato guidato da Anthony Atala, direttore del WFIRM e Adam Jorgensen, ricercatore post-dottorato presso il WFIRM. La rigenerazione epidermica è stata a lungo studiata con la speranza di offrire alle vittime di ustioni, ai guerrieri feriti e a coloro che soffrono di disturbi cutanei l’opportunità di una guarigione completa. Gli innesti disponibili sono spesso temporanei o, se permanenti, presentano solo alcuni degli elementi della pelle, con un aspetto spesso cicatriziale. Finora non è stato possibile creare una pelle a tutto spessore. La ricerca ha previsto il bioprinting di tutti e sei i principali tipi di cellule umane presenti nella pelle, combinati con idrogeli specializzati, come bioink. È stata creata un tipo di pelle multistrato a tutto spessore che conteneva tutti e tre gli strati presenti nel tessuto umano normale: epidermide, derma e ipoderma. Quando è stata trapiantata in ambienti preclinici, la pelle bioprintata ha formato vasi sanguigni, modelli di pelle e formazione di tessuto normale. Gli scienziati hanno, inoltre, provato che gli innesti favorivano una migliore chiusura della ferita, una minore contrazione della pelle e una maggiore produzione di collagene per ridurre le cicatrici. “La guarigione completa della cute è una sfida clinica importante, che interessa milioni di persone in tutto il mondo, con opzioni limitate”, ha spiegato Atala, autore principale del lavoro. “Questi risultati dimostrano che la creazione di pelle umana bioingegnerizzata a tutto spessore è possibile e promuove una guarigione più rapida e risultati più naturali”, ha aggiunto Atala. Sfruttando la tecnologia di bioprinting esistente per affrontare queste limitazioni, la squadra di ricerca del WFIRM ha mostrato che è possibile una rigenerazione della pelle completamente funzionale. Gli innesti cutanei bioingegnerizzati offrono una struttura a tre strati per la copertura della ferita a tutto spessore. (30Science.com)

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