Valentina Di Paola

Recupero foreste tropicali copre solo 1/4 deforestazione

(21 Marzo 2023)

Roma – Il tasso di deforestazione e perdita o danneggiamento delle foreste tropicali a causa dei cambiamenti antropici e ambientali sta rapidamente superando la capacità di stoccaggio associata alla ricrescita di questi ecosistemi. Questo l’allarmante risultato che emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Nature e condotto dagli scienziati dell’Università di Bristol, dell’Università di Exeter e dell’Istituto nazionale brasiliano per la ricerca spaziale (INPE). Il team, guidato da Viola Heinrich, ha valutato il potenziale di recupero e il degrado delle foreste tropicali, considerate vitali per contrastare l’emergenza climatica ed ecologica. I ricercatori hanno quantificato i tassi di recupero dello stock di carbonio in superficie utilizzando i dati satellitari nelle tre più grandi foreste tropicali del mondo, in Amazzonia, in Africa centrale e nel Borneo. Stando a quanto emerge dall’indagine, gli ecosistemi in fase di ripristino rimuovono ogni anno almeno 107 milioni di tonnellate di carbonio dall’atmosfera.

Questa mappa mostra la biomassa fuori terra nel bacino amazzonico, utilizzando i dati generati dalla Climate Change Initiative dell’ESA .
Le foreste svolgono un ruolo cruciale nel ciclo del carbonio terrestre assorbendo e immagazzinando grandi quantità di carbonio dall’atmosfera, mantenendo fresco il nostro pianeta. Tuttavia, il degrado e la deforestazione delle foreste, in particolare nelle regioni tropicali, stanno causando il rilascio nell’atmosfera di gran parte di questo carbonio immagazzinato, esacerbando il cambiamento climatico.

Questi dati, sottolineano gli esperti, dimostrano l’importanza della conservazione e del recupero di questi ecosistemi, ma allo stesso tempo evidenziano che la quantità totale di anidride carbonica catturata può controbilanciare solo il 26 per cento delle emissioni associate alla deforestazione e al degrado delle foreste tropicali. “Il nostro lavoro – osserva Heinrich – fornisce le prime stime pan-tropicali dell’assorbimento di carbonio fuori terra negli ambienti che stanno affrontando il degrado e la deforestazione. Sebbene la protezione di queste realtà resti una priorità, è fondamentale attuare programmi di gestione sostenibile delle aree che si stanno riprendendo dalla deforestazione”. “I modelli di recupero e stoccaggio del carbonio che abbiamo sviluppato – continua l’autrice – possono guidare scienziati e responsabili politici sul potenziale delle foreste secondarie protette”. Le foreste tropicali rappresentano la fonte di risorse dirette vitali per milioni di persone e animali. Proteggere e ripristinare le foreste tropicali sembra pertanto fondamentale per garantire un futuro sostenibile, commentano gli scienziati. “Il modo più economico e immediato di rimuovere il carbonio dall’atmosfera prevede il ripristino delle aree disboscate – sottolinea Jo House, dell’Università di Bristol – interventi in questo senso comporterebbero inoltre numerosi benefici per la biodiversità e la mitigazione del clima, proteggendo i mezzi di sussistenza delle popolazioni indigene”. “Concentrarsi sulla protezione e il ripristino delle foreste tropicali degradate e secondarie – dichiara Luiz Aragão, capo della divisione di osservazione della Terra e geoinformatica presso l’INPE e altra firma dell’articolo –  è una soluzione efficiente per costruire meccanismi robusti per lo sviluppo sostenibile dei paesi tropicali. Abbiamo in programma di partire da questi dati per migliorare le stime delle perdite e dei guadagni di carbonio associati a diversi tipi di intensità di disturbo delle foreste tropicali”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).