Emanuele Perugini

RICERCA ITALIANA: IRENE TAMBORRA, A COPENAGHEN PER SVELARE I MISTERI DEI FUOCHI DI ARTIFICIO COSMICI

(3 Febbraio 2023)

(30Science.com) – Roma, 3 feb. – Ha un lungo e qualificato curriculum scientifico la 39enne Irene Tamborra. Originaria di Ruvo di Puglia (Ba), ora vive e lavora a Copenaghen (Danimarca) dove dirige un gruppo di ricerca tutto suo e dove consoliderà le sue attività nel campo della astrofisica grazie ai fondi appena assegnati dal Consolidator Grant dello European Research Council (ERC).

L’abbiamo raggiunta al Niels Bohr Institute per sapere qualcosa di più sul suo lavoro di ricerca

Di cosa si occuperà il suo progetto?

Il mio progetto ANET avrà come obiettivo quello di rispondere ad alcune delle domande più pressanti dell’astrofisica moderna, per esempio come le particelle elementari, in particolare i neutrini (particelle elementari che interagiscono in modo estremamente debole), a livello microscopico influenzano la fisica e l’evoluzione di fuochi d’artificio cosmici come l’esplosione di stelle massive in supernovae e la fusione di due stelle di neutroni. A causa delle condizioni estreme che si trovano nel nucleo di queste sorgenti astrofisiche, la nostra comprensione della loro fisica è purtroppo superficiale. Nonostante ciò proprio questa fisica può avere conseguenze molto importanti nel determinare l’esplosione delle supernovae e la produzione di elementi essenziali alla nostra esistenza. Tramite ANET simuleremo a livello microscopico la fisica del nucleo di queste sorgenti che ci aspettiamo di osservare nel prossimo futuro (ed in parte già osserviamo) tramite l’astronomia multi-messaggera, ossia tramite fotoni, neutrini e onde gravitazionali.

Quali possono essere le potenziali applicazioni di queste ricerche?

Questo progetto avrà implicazioni sulla nostra comprensione della fisica fondamentale e del comportamento della materia a densità così estreme che non possiamo riprodurre in laboratori sulla Terra. Ci permette di studiare l’origine degli elementi, specie quelli più pesanti del ferro, come oro e platino che ancora non sappiamo dove si formano. A livello computazionale, sviluppando simulazioni all’avanguardia, proporremo metodi avanzati che, in futuro, potranno avere applicazioni in campi disparati.

Resti della SN 1987A visti in sovrapposizioni di diverse lunghezze d’onda. I dati di ALMA (radio, in rosso) mostrano la polvere appena formatasi al centro della supernova. I dati di Hubble (visibile, in verde) e Chandra (raggi X, in blu) mostrano l’ onda d’urto in espansione. La supernova 1987A e’ la prima che abbiamo osservato anche in neutrini. Adesso ci prepariamo ad osservare la prossima supernova, che esplodera’ vicino alla nostra Galassia, con i neutrini e le onde gravitazionali, oltre che con i fotoni. Credito: Wikipedia

https://www.youtube.com/watch? v=vw2sLcyV7Vc

Perché è così importante?

Perché avanza le frontiere della nostra conoscenza e cerca di rispondere a domande fondamentali, fra le quali l’origine e la sopravvivenza del genere umano.

Riproduzione artistica della fusione di due stelle di neutroni. L’oro, il platino e gli altri metalli pesanti sono creati in queste sorgenti cosmiche. Credito: National Science Foundation
Credito: National Science Foundation

Qual è stato il suo percorso accademico?

Ho studiato Fisica e ho conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Bari. Durante il dottorato, grazie ad una borsa di ricerca assegnatami dalla Società Italiana di Fisica, ho avuto la possibilità di trascorrere alcuni mesi al Max Planck Institute for Physics a Monaco di Baviera in Germania. Quella esperienza mi ha aperto la strada verso una carriera internazionale. Prima ancora di terminare il dottorato di ricerca, ho vinto una borsa di ricerca per post-dottorato molto prestigiosa assegnata dalla Alexander von Humboldt Foundation, una fondazione tedesca. Quella borsa mi ha consentito di tornare per ancora due anni a Monaco per fare ricerca in uno dei posti più all’avanguardia nel mio campo di ricerca. Poi ho lavorato all’Università di Amsterdam in Olanda per due anni, prima di trasferirmi al Niels Bohr Institute dove attualmente sono Professoressa Ordinaria. A Copenaghen, dirigo tutte le attività in Fisica delle Astroparticelle e ho messo su un mio gruppo di ricerca che adesso consoliderò con questa borsa ERC.

Perchè non ha scelto di realizzare il suo progetto in una istituzione di ricerca italiana?

Perché al Niels Bohr Institute avevo già avviato le mie attività di ricerca. Però non escludo di poter tornare in Italia, se ne avrò voglia e mi verrà offerto il necessario per continuare a fare ricerca all’avanguardia.

Quali sono i prossimi obiettivi della sua attività di ricerca

Abbiamo tantissimo da fare! Nel prossimi anni, nuovi telescopi molto potenti inizieranno a prendere dati, insieme a “telescopi” meno tradizionali che rivelano onde gravitazionali e neutrini. Noi dobbiamo fare il possibile per avere un’idea più chiara della fisica di questi transienti astrofisici così da poter testare le nostre teorie con i dati.(30Science.com)

Emanuele Perugini
Sono un giornalista. Sono nato nel 1970 e ho cominciato a scrivere nel 1994. Non ho più smesso. Nel corso della mia carriera ho scritto molto di scienza, di ambiente, di salute cercando di portare la scienza e la profondità dell'analisi scientifiche in ogni ambito di cui mi sono occupato.