Emanuele Perugini

Ricerca Italiana: Stefano Pagliara fa i conti con la Brexit e la ricerca di eccellenza

(8 Febbraio 2023)

(30Science.com) – Roma, 7 feb. – Ha appena vinto un finanziamento europeo molto importante e ora deve vedersela con la Brexit. Stefano Pagliara, 41 anni, originario di Tuglie, provincia  di Lecce, è uno dei 15 ricercatori italiani che hanno vinto il Consolidator Grant dello European Research Council (ERC) mentre sono impegnati all’estero. Il suo problema è che lo ha vinto nel Regno Unito dove lo abbiamo raggiunto per farci raccontare la sua storia di ricercatore alle prese con la Brexit.

Di cosa si occuperà il suo progetto?

Il mio progetto, DYNBIOTICS, é finalizzato a scoprire quali sono i meccanismi che permettono ad alcuni batteri di resistere il trattamento con antibiotici. In particolare, uno dei miei obiettivi è di misurare la quantità di antibiotici che riesce ad attraversare le membrane batteriche e ad arrivare all’interno del batterio. Per fare questo, uso una tecnologia detta microfluidica che usa dei canali microscopici per intrappolare migliaia di batteri. Insieme alla microscopia ottica, questa tecnologia mi permette di fare misure su migliaia di singoli batteri. Questo é molto importante perché i batteri sono molto diversi fra loro. Per esempio, due batteri che hanno lo stesso genotipo possono rispondere in due modi completamente diversi al trattamento con antibiotici. Questo progetto ci permetterà di capire perché la risposta ad antibiotici è diversa e quali sono i meccanismi molecolari che governano queste differenti risposte.

Credit: Ula Lapinska

Quali possono essere le potenziali applicazioni di queste ricerche?

Il mio obiettivo è di scoprire nuove molecole che aiutano antibiotici regolarmente prescritti ad essere più efficaci. Questo permetterebbe di migliorare i trattamenti con antibiotici già in uso e prevenire la formazione di ulteriore resistenza ad antibiotici.

Perché è così importante?

La resistenza dei batteri agli antibiotici è un problema molto serio per la nostra società, considerando che un recente studio su larga scala ha dimostrato che, solo nel 2019, 5 milioni di persone nel mondo sono defunte a causa di infezioni batteriche resistenti ad antibiotici. Per dare un’idea, questa figura è due volte superiore alle morti attribuite a Covid-19 nel 2020, per esempio. Inoltre questi studi a larga scala suggeriscono che la resistenza dei batteri agli antibiotici si sta diffondendo molto rapidamente e che le infezioni batteriche diventeranno la prima causa di morte entro il 2050 superando le morti associate a tumori.

Qual è stato il suo percorso accademico?

Mi sono laureato in fisica nel 2006, presso l’Università del Salento. Nel 2010 ho conseguito un dottorato di ricerca in nanoscienze presso l’Università del Salento. Mi sono poi spostato al Cavendish Laboratory, University of Cambridge dove fra il 2010 e il 2013 ho svolto la mia ricerca di post-dottorato. Nel 2013 ho vinto una Leverhulme Early Career Fellowship e nel 2014 sono andato presso la Biosciences, University of Exeter dove mi è stata offerta una posizione da University Lecturer. Nel 2022 sono diventato Professore Associato presso il Living Systems Institute, University of Exeter.

Perché non ha scelto di realizzare il suo progetto in una istituzione di ricerca italiana?

Realizzare questo progetto in una istituzione di ricerca italiana potrebbe essere una concreta possibilità. Infatti, la Comunità Europea e il Regno Unito non hanno ancora firmato un accordo su Horizon Europe, il programma alla base dei progetti ERC. Come conseguenza la Comunità Europea potrebbe presto chiedermi di cercare un’istituzione Europea alternativa dove realizzare questo progetto ERC. Pertanto, questa potrebbe essere un’occasione per svolgere questa ricerca in una istituzione di ricerca italiana.

Rischi di perdere il finanziamento causa Brexit?

Se decido di restare in UK devo formalmente rinunciare a questo ERC consolidator e il governo britannico provvede I fondi invece della EU. Quindi se resto non perdo i fondi ma perdo il network internazionale della EU e eventuali fondi futuri della EU per trasformare scoperte scientifiche di base in applicazioni concrete, tipo nuovi farmaci.

Quali sono i prossimi obiettivi della sua attività di ricerca?

Il prossimo obiettivo è di scoprire e testare nuove terapie contro batteri infettivi, per esempio, attraverso molecole che potenziano l’efficacia di antibiotici o l’uso di antibiotici insieme a virus che eliminano batteri, ma non hanno un effetto su cellule umane.(30Science.com)

Emanuele Perugini
Sono un giornalista. Sono nato nel 1970 e ho cominciato a scrivere nel 1994. Non ho più smesso. Nel corso della mia carriera ho scritto molto di scienza, di ambiente, di salute cercando di portare la scienza e la profondità dell'analisi scientifiche in ogni ambito di cui mi sono occupato.