(30Science.com) – Roma, 1 feb. – La pattuglia dei ricercatori italiani che hanno vinto il Consolidator Grant dello European Research Council, è la seconda più consistente in Europa dopo i tedeschi (52) e prima dei francesi e degli inglesi (31). Dei 32 ricercatori italiani che hanno vinto lo ERC Consolidator Grant, 17 hanno deciso di spendere i fondi che sono stati loro assegnati presso Università o Enti di ricerca italiani. Gli altri, poco meno della metà, li spenderanno all’estero: la maggior parte in Germania (4), Spagna (3), Francia (2), Regno Unito (3). Tra le istituzioni europee che sono state scelte dai ricercatori italiani per consolidare i propri programmi di ricerca la parte del leone la fa la Universitat Pompeu Fabra di Barcellona che ospiterà le attività di ricerca di Stefano Biagetti, Luigi Pascali e Antonio Penta in campo economico e sociale. Il Leibniz-Institut in Germania è riuscito ad attrarre altri due ricercatori italiani, Debora Gasperini e Alessandro Ori, che condurranno le loro ricerche nel campo della biochimica e dell’invecchiamento.
Nel dettaglio ecco l’elenco dei ricercatori italiani che hanno vinto in Europa e dove hanno scelto di svolgere le loro attività di ricerca: Annalisa Pillepich (Max Planck Insitute, Germania), Patrick Rebeschini (Università di Oxford, UK), Stefano Pagliara (Università di Exeter, UK), Elisa Laurenti (Università di Cambridge, UK) , Chiara Bonfiglioli (University College di Corck, Irlanda), Gaetano Gaballo (Etablissement d’Enseignement Supérieur Consulaire Hautes Etudes Commerciales de Paris, Francia), Massimiliano Bonomi (Centre National de la Recherche Scientifique, Francia), Irene Tamborra (Università di Copenaghen, Danimarca), Daniele Leonori (Aachen University (Germania), Stefano Biagetti, Luigi Pascali e Antonio Penta (Universitat Pompeu Fabra, Spagna), Debora Gasperini e Alessandro Ori (Leibniz Institute, Germania).
Diverso il discorso per quanto riguarda le università e gli enti di ricerca italiani che sono stati scelti dai ricercatori vincitori (anche stranieri) per svolgere le loro attività di ricerca. Tra i paesi dell’UE il maggior numero di sovvenzioni sarà localizzato in Germania (62 progetti), Francia (41) e Spagna (24). In Italia saranno realizzati solo 21 di cui 17 quelli presentati da ricercatori italiani. Sono 10 in più dell’anno precedente e un record da quando, nel 2013, fu lanciata questa misura di supporto per progetti di ricerca di altissimo livello dedicati a ricercatrici e ricercatori d’eccellenza. Il risultato italiano è trainato dall’Università Ca’ Foscari Venezia che si aggiudica il primato vincendo ben 4 Consolidator Grant (2 italiani: Valentina Bonifacio e Matteo Pasquinelli e due stranieri: Pascal Bolheber e Annick Payne), per un finanziamento totale di oltre 7 milioni di euro.
Gli altri ricercatori che hanno deciso di spendere il loro assegno di ricerca in Italia sono: Tommaso Andreussi (Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa), Valentina Bollani (Università di Milano), Nicola Carpentieri (Università di Padova), Camilla Colombo (Politecnico di Milano), Francesco De Gasperin (INAF), Marco Marelli (Università degli studi di Milano-Bicocca), Miriam Melis (Università di Cagliari), Diego Misseroni e Moris Triventi (Università di Trento) , Luca Pattavina (INFN), Alessandro Tavoni (Università di Bologna), Costanza Toninelli (CNR), Cristian Vassallo (Università della Calabria). (30Science.com)