Emanuele Perugini

Christian Vassallo a Jena per rintracciare le parole degli antichi filosofi greci scritte sui papiri di Ercolano

(21 Febbraio 2023)

(30Science.com) – Roma, 16 feb. – Tra i progetti di ricerca che sono stati ritenuti meritevoli di un finanziamento nell’ambito del programma Horizon Europe Program 2021-2027 (Consolidator Grant) dello European Research Council (ERC) e che sono stati vinti da ricercatori italiani c’è posto anche per la Filologia Classica e la Storia della Filosofia Antica. Ad occuparsene è Christian Vassallo, lombardo, ma di origini cilentane, la terra che ha visto nascere, circa venticinque secoli fa, una delle principali scuole della prima fase della filosofia
greca, la  Scuola di Elea, quella di Parmenide e Zenone. Sarà lui a provare a riscrivere la storia della filosofia, partendo dai testi dei Papiri di Ercolano.

 

Di dove è originario?

Innanzitutto, grazie per avermi contattato per questa intervista. Mi chiamo Christian Vassallo e sono nato in Lombardia, a Lecco, da genitori meridionali. Mi sono formato soprattutto a
Napoli, per poi perfezionarmi a Roma presso il CNR-ILIESI, in diverse università tedesche (in una delle quali, la Friedrich-Schiller-Universität Jena, attualmente lavoro) e negli Stati Uniti.
Conosco bene la realtà meridionale del nostro Paese. Non rinnego le mie radici, ma posso dirLe che, accanto ai tanti pregi, il Sud Italia riserva per i suoi ‘figli’ migliori non sempre la giusta ricompensa: “solitarie palme in un arido e sterile deserto”, come scriveva Gramsci, ma — aggiungerei — non per loro scelta. Questa considerazione non è polemica. Rispecchia
un dato di fatto e, per dirla tutta, riguarda l’Italia in generale.

Di cosa si occuperà il suo progetto?

Per cominciare, Le fornisco il titolo completo del mio ERC-Consolidator Grant (ERC-CoG 101086695-APATHES): Assessing Philosophical Authors and Texts from Herculaneum and
elsewhere on Early Stoicism: Insights into ancient logic, physics and ethics towards a new von Arnim). In estrema sintesi, il progetto, mira a rifare interamente la raccolta dei frammenti
e delle testimonianze degli Stoici antichi (Stoicorum Veterum Fragmenta) pubblicata a Lipsia dal grande filologo classico tedesco Hans von Arnim (1859-1931) circa centovent’anni fa. I tre
volumi di quest’opera monumentale, infatti, uscirono tra il 1903 e il 1905. Ad essi si aggiunse poi, nel 1924, un quarto volume curato da Maximilian Adler, contenente gli indici generali.
Insieme all’epicureismo e allo scetticismo, lo stoicismo rappresenta una delle principali scuole filosofiche dell’età ellenistica nonché uno dei sistemi speculativi dell’antichità che ha esercitato, molto di più di quanto in genere si creda, un influsso enorme sugli sviluppi successivi del pensiero occidentale (si pensi solo a Spinoza o a Frege). Il fondatore della Stoa fu Zenone di Cizio (IV-III sec. a.C.). Zenone, il suo successore Cleante di Asso e soprattutto l’allievo di quest’ultimo, Crisippo di Soli, rappresentano i tre esponenti fondamentali della fase più antica di questa scuola. Ma lo stoicismo antico è costellato da tutta una serie di altri filosofi che non sempre hanno avuto l’attenzione che meritano. Mi lasci solo citare Diogene di Babilonia, uno dei principali allievi di Crisippo e quinto scolarca della scuola. Si tratta di una figura eminente della storia del pensiero di tutti i tempi, il cui studio è stato purtroppo scoraggiato dalle precarie condizioni di una parte cospicua delle fonti, soprattutto quelle di natura papiracea. Senza Diogene, per fare un esempio, non studieremmo la grammatica che conosciamo (nomi, verbi, congiunzioni, articoli, vocali, consonanti, e così via)! Sul piano teologico, qualcuno lo ha considerato (forse non a torto) il precursore di Anselmo d’Aosta! Sorvolo sugli altri aspetti della sua complessa speculazione. Ad ogni modo, da anni preparo una nuova edizione delle testimonianze superstiti sulla sua vita e sul suo pensiero, e ora sono felice di poter inserire questo mio lavoro, quasi concluso, all’interno del nuovo von Arnim.

Perché questo progetto è così importante e quali sono le nuove prospettive che apre per la conoscenza delle origini della nostra cultura?

Una premessa è necessaria. Dei primi filosofi stoici conserviamo una serie oceanica di testimonianze indirette. Ma purtroppo le loro opere originali si sono quasi interamente perdute! Vi sono però alcune significative eccezioni: il meraviglioso Inno a Zeus di Cleante, tramandato da Stobeo, e alcuni testi di Crisippo (o della sua scuola) trasmessi dai Papiri di Ercolano. Nel mio progetto sono previste nuove edizioni critiche di due Papiri Ercolanesi: le Ricerche logiche di Crisippo (PHerc. 307) e l’ultima parte del trattato Sulla pietà religiosa del filosofo epicureo Filodemo di Gadara (PHerc.1428). Quest’ultimo testo è molto importante per la ricostruzione dossografica della teologia degli Stoici (che nel loro sistema è fisica, tout court). Mentre  le Ricerche logiche di Crisippo rappresentano uno dei testi più complessi di logica antica a noi pervenuti, insieme a un altro trattato (anch’esso molto probabilmente crisippeo) trasmesso dal PHerc. 1020. Von Arnim, con rara acribia, aveva contemplato tali opere nella sua raccolta, ma non aveva gli strumenti oggi a disposizione degli studiosi per decifrare nella loro interezza le parti superstiti di questi rotoli papiracei. Per quanto riguarda le testimonianze bio-dossografiche, il mio team lavorerà in sinergia con un altro ERC, un Advanced Grant incardinato presso l’Università di Pisa e l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR (ERC-AdvG 885222-GreekSchools). Il gruppo di ricerca di quest’altro progetto sta lavorando alla ricostruzione complessiva della Rassegna dei filosofi di Filodemo, che costituisce in pratica il primo ‘manuale’ di storia della filosofia della cultura europea. In esso (in particolare, nel cosiddetto Index Stoicorum, trasmesso dal PHerc. 1018) sono conservate notizie fondamentali sulle vicende del primo stoicismo, non altrimenti note nemmeno attraverso le Vite dei filosofi di Diogene  Laerzio. Ma vorrei ricordare che la tradizione papirologica dello stoicismo non si riduce alla Biblioteca ercolanese. Anche i Papiri Greco-Egizi apportano un contributo notevole, che va peraltro ben al di là della prima fase della Stoa. Un esempio per tutti è dato da Ierocle, esponente del tardo stoicismo vissuto tra il I e il II secolo d.C., i cui Elementi di etica sono trasmessi da un papiro proveniente da Hermupolis Magna e conservato a Berlino: PBerol. inv. 9780 v. Infine, mi piace sottolineare che il mio progetto prevede studi specifici anche sulla tradizione manoscritta di alcuni autori che forniscono notizie capitali sugli Stoici antichi, nonché l’analisi di testi epigrafici assenti nel von Arnim (come la famosa iscrizione di Diogene di Enoanda) e della tradizione araba. Da quanto detto finora, chiunque comprende che la realizzazione di questo progetto colossale porterà a una vera e propria rivoluzione nello studio della filosofia antica, specialmente di quella ellenistica. In particolare, si metterà a disposizione degli studiosi (e non solo) uno strumento indispensabile per approfondire una prospettiva sulla logica, la fisica e l’etica antiche che è alternativa, su molti punti, al platonismo e all’aristotelismo dominanti.

Qual è stato il suo percorso accademico?

Come in parte ho accennato all’inizio, mi sono formato a Napoli, dove ho studiato Lettere classiche e ho conseguito il Dottorato di ricerca in Scienze Filosofiche. Devo purtroppo confessare che l’Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ è uno degli atenei italiani più settari e retrogradi! Ho avuto questa sensazione sin dai tempi in cui ero un semplice studente. Questo mi ha spinto ad aprirmi al mondo e ad andare all’estero non, come in genere i ‘protetti’ del sistema fanno oggi, per avere titoli da aggiungere formalmente al curriculum e ritornare in patria dopo aver atteso il proprio turno (che comunque per me non sarebbe mai arrivato, visto che non ho mai avuto ‘protettori’ in Italia), ma per affondare radici solide nei Paesi in cui mi sono specializzato, ossia Germania e Stati Uniti. Non è un caso che tra i partner del mio ERC si contano in buona parte studiose e studiosi di fama internazionale che sono parte integrante del mio percorso formativo e accademico (da Notre Dame a Tübingen, dalla Columbia University a Bonn, e così via). Visto che me lo chiede, Le sintetizzo il mio track record post-dottorale. Dopo lunghi periodi di ricerca in Germania, in particolare presso la Humboldt-Universität zu Berlin e la Ruprecht-Karls-Universität Heidelberg, sono stato per cinque anni Team Member dell’ERC-Starting Grant 241184-PHerc (Interactive Edition and Interpretation of Various Works by Epicurean and Stoic Philosophers Surviving at Herculaneum) e Junior Research Fellow presso l’Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee (CNR-ILIESI) di Roma. Sono poi stato Wissenschaftlicher Mitarbeiter presso l’Universität Trier e Principal Investigator di un progetto di ricerca finanziato dalla Deutsche Forschungsgemeinschaft dedicato alla tradizione epicurea dei filosofi presocratici (Die Vorsokratiker in den  Herkulanensischen Papyri); Fulbright Scholar Distinguished Chair of Ancient Philosophy presso la University of Notre Dame (IN, USA); Gastprofessor für Philosophie der Antike presso la Friedrich-Schiller-Universität Jena, dove ho vinto un Alexander von Humboldt-Stiftung Award. È tutto.

Perché non ha scelto di realizzare il suo progetto in un’istituzione di ricerca italiana e quali sono i prossimi obiettivi della sua attività di ricerca?

A Jena c’è un clima ideale tanto per me quanto per la mia costituenda équipe. Questa gloriosa università, in cui hanno insegnato Schiller, Goethe, Fichte, Schelling e Hegel (per citare solo alcuni), è e resterà un punto di riferimento del mio progetto e in generale della mia vita accademica futura. Mi lasci però dire che l’Host Institution, con cui il Grant Agreement verrà ufficialmente sottoscritto, è ancora da definire. Ci saranno liete sorprese, e non è detto che l’Italia non finirà col giocare un ruolo importante. Infine, per quanto riguarda i prossimi obiettivi del mio ERC, Le posso già annunciare che il prossimo 16 febbraio sarà presentato presso l’Institut für Altertumswissenschaften della Friedrich-Schiller-Universität Jena il monumentale piano editoriale relativo al mio progetto finanziato dalla European Commission, ossia il De Gruyter New von Arnim, di cui avrò l’onore (e l’onere) di essere Editor in Chief nei prossimi anni. De Gruyter New von Arnim è un titolo che mette i brividi a chi ha gli strumenti adatti per comprendere di che cosa stiamo parlando! Ma, come può immaginare, è un passo che ho fatto a ragion veduta. Sono particolarmente grato a questa celebre casa editrice, che negli ultimi anni ha anche acquisito una parte della Teubner (ossia l’editore tedesco che pubblicò gli  Stoicorum Veterum Fragmenta di von Arnim e che, tra l’altro, tuttora accoglie la prestigiosa serie di edizioni critiche della Bibliotheca Scriptorum Graecorum et Romanorum inaugurata addirittura nel lontano 1849), per aver creduto in me. D’altra parte, si tratta del punto di arrivo di una collaborazione scientifica che dura da molto tempo. Spero, anzi sono certo, che sarà anche il punto di partenza di un’avventura che farà la storia delle discipline che rappresento.(30Science.com)

Emanuele Perugini
Sono un giornalista. Sono nato nel 1970 e ho cominciato a scrivere nel 1994. Non ho più smesso. Nel corso della mia carriera ho scritto molto di scienza, di ambiente, di salute cercando di portare la scienza e la profondità dell'analisi scientifiche in ogni ambito di cui mi sono occupato.