Gianmarco Pondrano d'Altavilla

Ricerca Italiana: INGV-ENEA, condivisione dati e cooperazione per infrastrutture sicure

(14 Febbraio 2023)

Roma – Un sistema nazionale delle infrastrutture critiche integrato dove enti pubblici, mondo della ricerca e settore privato collaborino insieme condividendo dati e coordinando i propri obiettivi. Questo l’obiettivo emerso dalla tavola rotonda che ha chiuso oggi al CNEL il workshop intitolato “La protezione fisica delle Infrastrutture critiche nazionali nel quadro della Direttiva CER (Critical Entity Resilience)” che si è incentrato sulla presentazione dell’iniziativa EISAC.it (European Infrastructure Simulation and Analysis Centre, nodo Italiano), un accordo di Programma tra ENEA e INGV per lo sviluppo e l’erogazione di tecnologie per il supporto al monitoraggio e all’analisi del rischio fisico per le Infrastrutture Critiche nazionali.

Tra i punti cardine dell’accordo figura il Centro italiano per la sicurezza delle infrastrutture strategiche EISAC.it, nato dalla collaborazione tra ENEA e INGV e incluso dal competente ufficio ONU nella lista delle 24 migliori strutture tecnologiche al mondo per la gestione delle emergenze da eventi naturali. Il Centro EISAC.it è in grado di offrire servizi avanzati come analisi del rischio su aree del territorio, simulazioni di scenari di eventi naturali e impatto sulle reti, raccolta e analisi di dati satellitari, creazione di banche dati territoriali e sistemi di previsione meteo-climatica e oceanografica. Un’attività complessa che ruota attorno al mondo della ricerca scientifica e si avvale di numerose figure professionali e di tecnologie all’avanguardia per fornire servizi di analisi e previsione del rischio sulle infrastrutture strategiche per tutto il territorio nazionale.

La registrazione dell’evento

“L’Italia è troppo fragile ai rischi naturali e dimentichiamo troppo facilmente gli eventi calamitosi passati: è il conflitto tra memoria e oblio cui siamo quotidianamente sottoposti, come ci ricordava il compianto filosofo Remo Bodei. Terremoti, frane, eruzioni, maremoti, alluvioni, emissioni gassose e radiazioni ionizzanti, sono tutti fenomeni naturali che ci saranno sempre. I terremoti colpiranno ancora l’Italia e dobbiamo farci trovare pronti con una prevenzione adeguata. Risulta quindi fondamentale tutelare le infrastrutture nazionali”, afferma Carlo Doglioni, Presidente dell’INGV. “ENEA ha individuato da tempo nel settore delle infrastrutture critiche un asset centrale per lo sviluppo e l’applicazione di competenze nei settori dell’ingegneria e della produzione di modelli e tecnologie ICT”, sottolinea il Presidente dell’ENEA Gilberto Dialuce.

“La Direttiva CER – aggiunge – amplia notevolmente il panorama di infrastrutture e servizi strategici e identifica nello sviluppo della loro resilienza l’obiettivo primario da conseguire. E noi siamo pronti a questa nuova sfida che richiede un approccio collaborativo per garantire alle infrastrutture una protezione sistemica”.

Dopo i singoli interventi del workshop si è dato spazio ad un dibattito – moderato da Vittorio Rosato ( precedentemente a capo del laboratorio per l’analisi e la protezione delle infrastrutture critiche dell’ENEA) – cui hanno partecipato Fabio Pistella (Presidente Management Board EISAC.it), Salvatore Stramondo (Direttore Osservatorio Nazionale Terremoti INGV), Giorgio Graditi (Direttore Dip.to per l’Energia e Fonti Rinnovabili ENEA), Emanuele Renzi (Direttore Generale Sicurezza Infrastrutture, ANSFISA), Fabrizio Favara (Chief Strategy Officer, Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane) e Roberto Setola (Direttore Master Homeland Security, Università Campus Biomedico). La tavola rotonda si è concentrata su come, dalle diverse prospettive in campo, fosse possibile realizzare, anche grazie all’iniziativa EISAC.it un approccio sistemico alla protezione delle infrastrutture essenziali del Paese, tenendo conto dei diversi obiettivi delle singole branche dell’amministrazione cui spettano le decisioni in materia, ma al tempo stesso puntando ad un quadro di insieme fondato sulla condivisione dei dati e delle best practice, nonché sulla consapevolezza delle “esternalità positive e negative” che le decisioni dei singoli enti possono avere nel settore di altre amministrazioni.

In particolare, Fabio Pistella ha sottolineato come l’iniziativa EISAC.it mira a fornire “supporto alle decisioni che vengono assunte da altri, un supporto basato sulla conoscenza, una piattaforma che descrive un set di conoscenze” e mira in ultima istanza a raccogliere dati rilevanti per poi fornire simulazioni e indirizzi ai decisori competenti. EISAC.it, ha aggiunto Salvatore Stramondo, mette al centro le infrastrutture in relazione ai territori nei quali sorgono e operano; dal che ne deriva che la loro cura “deve essere legata a ciò che è il rischio sismico, idrogeologico, vulcanico o di altro genere che impatta sul territorio stesso. La conoscenza dei rischi ci permette di ridurre l’impatto del rischio stesso e l’ INGV, nell’accordo EISAC, fornisce anzitutto proprio la conoscenza dei rischi naturali e i dati che giungono dalle reti di monitoraggio delle quali l’INGV dispone. Dati che giungono da terra ma anche da quelle costellazioni di satelliti che ci permettono di guardare in altro modo al nostro territorio”.

Dati e conoscenza che sono stati anche al centro dell’intervento di Giorgio Graditi che ha anche ricordato l’importanza di puntare anche alla “creazione di figure professionali, un punto di criticità in prospettiva anche per il PNRR, e rispetto al quale dobbiamo partire da un principio che è lo sdoganamento di un concetto serio e diffuso di cultura, l’unico bene – ricordava Gadamer – che se distribuito cresce di valore”. In linea con i punti centrali della collaborazione, della condivisione delle informazioni e della necessità di figure professionali di eccellenza, anche Emanuele Renzi che a nome dell’ ANSFISA – Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali- ha salutato con favore il progetto EISAC.it e le sue potenzialità. Potenzialità che Fabrizio Favara vede in particolar modo in quella messa a fattor comune delle eccellenze della ricerca e delle amministrazione che può diventare “un fattore di resilienza del sistema nel suo complesso” evitando , ad esempio, duplicazione di investimenti per la rilevazione dei dati, ma invece sfruttando tutte le informazioni che determinati sensori possono offrire anche al di là dei loro scopi specifici. Da ultimo Roberto Setola ha sottolineato come l’iniziativa EISAC.it, rappresenti un unicum di eccellenza a livello europeo, che Setola auspica possa servire a superare quel gap di risultati che caratterizza il sistema nazionale, tra risoluzione spesso ottimale di situazioni complesse e invece una difficoltà sulla ordinaria manutenzione. (30science.com)

 

Gianmarco Pondrano d'Altavilla