Valentina Di Paola

Studio quantifica impatto IA su giornalismo

(24 Gennaio 2023)

(30science.com) – Roma, 24 gen. – Efficiente e precisa, l’intelligenza artificiale potrebbe essere impiegata anche per la produzione di articoli e testi scritti, coadiuvando o persino svolgendo il lavoro di scrittori e giornalisti. A delineare questa prospettiva gli scienziati dell’Università di Agder. Il team, guidato da Rohan Kumar Yadav, ha esaminato gli aspetti positivi dell’intelligenza artificiale e le sue possibilità nell’ambito dell’elaborazione del linguaggio naturale. Questa branca di analisi riguarda le tecniche che permettono ai computer di apprendere il linguaggio umano, convertendo il parlato in dati, testi, immagini o video. I ricercatori hanno considerato i dati relativi al sondaggio condotto dal Pew Research Center in merito all’occupazione nel settore dei media. Secondo questi dati, l’impiego in questo ambito è diminuito del 47 per cento dal 2008 al 2018. Il gruppo di ricerca ha stimato che l’intelligenza artificiale potrebbe automatizzare circa il nove per cento del lavoro di un editore e fino al 15 per cento delle attività di un giornalista. “Utilizzando dei sistemi di intelligenza artificiale – osserva Yadav – è possibile progettare un assistente virtuale. In particolare, i modelli GPT-3 e DALL-E 2 potrebbero facilmente risolvere questi problemi. GPT-3, infatti, permette di elaborare un testo basato sulle parole chiave inserite dall’utente, mentre DALL-E 2 è in grado creare immagini e multimedia da una descrizione di input”. “L’intelligenza artificiale potrebbe diventare uno strumento importante per il futuro – sostiene Morten Goodwin, uno dei supervisori di Yadav – nel giornalismo si svilupperanno nuovi modi di scrivere e raccontare storie. Ovviamente ci sono delle limitazioni legate al fatto che la tecnologia non pensa razionalmente o logicamente come un essere umano”. Secondo alcuni oppositori, in effetti, l’intelligenza artificiale limiterebbe notevolmente la gamma di conoscenze e i punti di vista presentati in un’opera. “Una delle difficoltà – osserva ad esempio Jim Tørresen, dell’Università di Oslo – riguarda il fatto che i lettori dovrebbero interrogarsi circa l’identità dell’autore di un testo. Un altro problema sarebbe come affrontare i ruoli di genere”. Quando le parole chiave riguardano infatti mestieri come “receptionist” o “domestic worker”, il sistema tende a descrivere figure femminili. Al contrario, le professioni con istruzione superiore, come “avvocato”, “dottore” o “ingegnere”, vengono rappresentati con immagini o testi genericamente maschili. “Per questo ritengo che le macchine non possano sostituire la forza lavoro umana – commenta Tørressen – ma piuttosto integrarne le possibilità. Questi strumenti possono aiutarci a comporre testi migliori, proprio come i calcolatori sono utili a svolgere operazioni complesse in modo più rapido ed efficiente”. “I sistemi potrebbero essere stati addestrati attraverso dataset non adeguati – conclude Yadav – è importante valutare i risultati dei meccanismi per verificare l’eventuale presenza di errori. In ogni caso non credo che l’intelligenza artificiale possa sostituire il lavoro di scrittori e giornalisti. Sono convinto che possa semplificare le loro attività. Il nostro obiettivo finale è quello di sviluppare piattaforme semplici ma efficaci”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).