Valentina Di Paola

Siamo in grado di riconoscere i gesti di scimpanzé e bonobo

(25 Gennaio 2023)

(30science.com) – Roma, 25 gen. –  Gli esseri umani sembrano conservare una comprensione di base dei gesti compiuti dalle grandi scimmie, tanto da saper riconoscere alcuni dei segnali utilizzati dai primati. Lo suggerisce uno studio, pubblicato sulla rivista Plos Biology, condotto dagli scienziati dell’Università di St Andrews, in Scozia. Il team, guidato da Kirsty E. Graham e Catherine Hobaiter, ha esaminato l’abilità delle persone di riconoscere la gestualità di alcuni primati non umani. I ricercatori hanno coinvolto oltre 5.500 partecipanti, che sono stati sottoposti alla visualizzazione di 20 brevi video in cui venivano rappresentati i dieci gesti più comuni usati da scimpanzé e bonobo, scientificamente noti come Pan troglodytes e Pan paniscus. Stando a quanto emerge dall’indagine, i soggetti umani sono stati in grado di identificare e interpretare correttamente il significato del comportamento animale in oltre il 50 per cento dei casi. Fornire ai partecipanti informazioni contestuali su ciò che stavano facendo le scimmie nel video sembrava incrementare solo marginalmente il tasso di successo. I risultati suggeriscono che la specie umana potrebbe aver mantenuto una comprensione del sistema di comunicazione ancestrale utilizzato dai nostri cugini genetici. “Tutte le grandi scimmie fanno uso di gesti – commenta Graham – gli esseri umani però ricorrono alla gestualità in moltissime occasioni, per cui è molto difficile individuare i movimenti e gli atteggiamenti condivisi con le scimmie semplicemente attraverso l’osservazione. Mostrando ai partecipanti i gesti più usati dagli animali, invece, abbiamo scoperto che è possibile decifrare questi segnali, potenzialmente parte di un vocabolario gestuale evolutivamente antico e condiviso tra tutti i primati”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).