Emanuele Perugini

Ricerca Italiana: Atzeni (Sapienza) fusione nucleare, successo per USA e smacco per UE

(12 Dicembre 2022)

(30Science.com) – Roma, 12 dic. – “Ancora non sappiamo con precisione i dati, ma di certo domani sarà annunciato un risultato molto importante nel campo della fusione nucleare.” Lo conferma a 30Science.com Stefano Atzeni, docente dell’Università di Roma La Sapienza, esperto di fusione.

Prof. Stefano Atzeni – Dipartimento di Scienze di Base e Applicate per l’Ingegneria – Sapienza Università di Roma.

“Da giorni nell’ambiente – ha spiegato Atzeni si susseguono voci. Quello che sappiamo con certezza è che ci siano state una serie di reazioni in cui alla National Ignition Facility negli Stati Uniti si è ottenuta più energia di quanto ne sia stata necessaria per ottenerla. Secondo alcuni si sarebbero ottenuti almeno 2,4 MegaJaoule (MJ) dalla fusione, mentre se ne sono spesi 2,1 per alimentare l’impulso laser necessario a innescare la reazione. Alcuni, ha aggiunto parlano addirittura di 3 mega joule di energia ottenuta dalla fusione”. “Oggi – dice Atzeni – si utilizza un singolo impulso perché i laser attuali di grande potenza non consentono operazioni ripetitive. In un futuro reattore i laser emetteranno uno o più impulsi al secondo e ognuno farà reagire un bersaglio”.

Un tecnico lavora presso la National Ignition Facility. Gli scienziati hanno utilizzato la serie di 196 laser per creare condizioni simili al gas caldo all’interno di giganteschi ammassi di galassie. CREDIT
National Ignition Facility

“Si tratta – ha aggiunto Atzeni che nelle settimane scorse ha firmato una review su Nature su un altro studio sulla fusione nucleare – di un passo avanti importante. In questo caso poi, si tratta di un tipo di reazione in cui la reazione nucleare è indotta grazie a una serie di impulsi laser della durata di un diecimialrdesimo di secondo e quindi funziona un pò come un motore a scoppio”.

Ricerca sulla fusione nucleare. Vista all’interno della camera target presso la National Ignition Facility (NIF), presso il Lawrence Livermore National Laboratory, California, USA. Questo sito sta tentando di avviare e controllare la fusione dell’idrogeno come fonte di energia sostenibile per un uso futuro. I raggi di 192 laser sono focalizzati qui su una capsula di gas deuterio-trizio (DT) larga 2 millimetri. L’energia totale focalizzata è di 1,8 megajoule. L’inserimento del bersaglio (in basso a sinistra) viene osservato attraverso i portelli (uomo in basso a destra). I primi esperimenti sono stati eseguiti qui nel 2009, dopo oltre un decennio di costruzione. LAWRENCE LIVERMORE LABORATORIO NAZIONALE / BIBLIOTECA FOTOGRAFICA DELLA SCIENZA

Non è necessario quindi mantenere acceso il plasma come avviene nei sistemi con confinamento magnetico. “Domani – ha detto ancora – sapremo con certezza i risultati ottenuti dai colleghi. Certo è che questo annuncio rappresenta uno smacco per le scelte fatte dall’Unione Europea che invece ha deciso di puntare sul confinamento magnetico. Ricordo di aver partecipato a meeting dello European science and technology assembly (costituita dal Parlamento Europeo) a Bruxelles e ad Oxford in cui fisici di primo livello come Carlo Rubbia e Nicola Cabibbo oltra a colleghi internazionali avevano raccomandato di sostenere questo percorso alternativo alla fusione nucleare, che però è rimasto lettera morta”. (30Science.com)

Emanuele Perugini
Sono un giornalista. Sono nato nel 1970 e ho cominciato a scrivere nel 1994. Non ho più smesso. Nel corso della mia carriera ho scritto molto di scienza, di ambiente, di salute cercando di portare la scienza e la profondità dell'analisi scientifiche in ogni ambito di cui mi sono occupato.