Alessandro Berlingeri

Ricerca Italiana: intervista a Luca Spogli (INGV) neoeletto presidente di E-SWAN

(14 Novembre 2022)

Luca Spogli (INGV) neoeletto presidente di E-SWAN.

(30Science.com) ─ Roma, 14 nov. ─ Nel corso della 18a Settimana Europea dello Space Weather (ESWW2022) tenutasi lo scorso mese di ottobre a Zagabria, in Croazia, Luca Spogli, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), è stato nominato presidente dell’Associazione Europea per lo Space Weather e lo Space Climate, E-SWAN (European Space Weather and Space Climate Association).

Questa carica, della quale sono onorato, è di beneficio per tutto l’INGV che, con essa, conferma e rafforza il suo ruolo strategico e sempre più determinante nelle attività europee e internazionali legate allo Space Weather e allo Space Climate”, ha dichiarato il neoeletto presidente di E-SWAN, Luca Spogli, e membro dell’Unità di Fisica dell’Alta Atmosfera e Radiopropagazione dell’INGV.

Da anni l’Istituto è impegnato nell’osservazione e nello studio dei fenomeni geofisici naturali e dei loro effetti sull’ambiente, per sviluppare le conoscenze degli elementi critici del sistema Terra e delle loro interazioni reciproche”, ha così espresso la sua soddisfazione il presidente dell’INGV Carlo Doglioni. “Un ambito di ricerca nel quale la multidisciplinarietà è il cardine degli studi dell’INGV. La nomina di Luca Spogli è il riconoscimento internazionale alla professionalità e al valore della ricerca e dei ricercatori italiani.

Che cos’è E-SWAN e come nasce?

La European Space Weather and Space Climate Association (E-SWAN) è un’associazione internazionale senza scopo di lucro fondata nel 2022 nata a seguito dell’iniziativa di un gruppo di ricercatori, di cui ho fatto parte.
I suoi primi passi risalgono al periodo più duro della pandemia, durante si è lavorato alla redazione di un articolo, pubblicato sul Journal of Space Weather and Space Climate, dedicato ad aprire un dibattito su come la comunità europea dello Space Weather e lo Space Climate potesse tracciare il proprio futuro nel medio e lungo termine. Tale iniziativa, denominata “Quo Vadis, European Space Weather Community?“, ha messo la comunità in condizioni di dibattere e decidere sul modo migliore per unirsi e aiutarsi a sostenere e sviluppare le attività di successo che sono state realizzate finora in tutta Europa.
Tutto il processo ha portato a due importanti votazioni: la prima (giugno 2021) è stata quella di decidere di creare una nuova organizzazione indipendente (International Not-for-Profit Association o INPA). Presa questa decisione, la seconda votazione (‘ottobre 2021) è stata quella di fondare questa nuova organizzazione: la European Space Weather and Space Climate Association.
Molti membri della iniziativa “Quo Vadis” hanno poi fatto parte di un Consiglio ad interim per istituire questa nuova INPA, predisporre gli statuti e completare tutti gli aspetti legali necessari e arrivare alle prime votazioni del Comitato Esecutivo, i cui risultati sono stati annunciati durante la European Space Weather Week che si è tenuta a Zagabria lo scorso ottobre.

Come si è arrivati alla sua elezione e cosa si sente di dire a proposito della sua nomina?

In seno alla sopracitata prima Assemblea Generale sono stati riportati i risultati delle prime elezioni del Comitato Esecutivo, che mi vedono eletto direttamente insieme ad altri quattro colleghi europei. A seguito dei risultati, si è convenuto che io assumessi la carica di Presidente di E-SWAN.
Questa carica, della quale sono onorato, conferma il ruolo strategico e sempre più cruciale nelle attività europee e internazionali legate alla disciplina che il nostro paese sta avendo e ribadisce che l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è sempre più uno degli attori principali nel settore.

Luca Spogli (INGV) neoeletto presidente di E-SWAN.

Che cos’è lo Space Weather e Space Climate e quale è lo stato dell’arte in Italia?

Lo Space Weather e Space Climate mira a comprendere e predire lo stato del Sole, dell’ambiente interplanetario e planetario, e le perturbazioni di origine solare – come le tempeste solari – e non solare che influiscono su esso. Questo al fine di prevedere a breve e a lungo termine i possibili impatti sui sistemi biologici e tecnologici e supportarne la mitigazione.
Quindi, si tratta di una disciplina di importanza strategica per la nostra società, dato che questa si affida sempre più a tecnologie, quali i servizi satellitari, che sono vulnerabili ai fenomeni di Space Weather. Si tratta quindi di una comunità estremamente eterogenea, che include ricercatori, meteorologi spaziali, giornalisti, educatori, radioamatori, assicuratori, operatori di servizi satellitari, piloti, astronauti e altro ancora.
Lo Space Weather e Space Climate è una disciplina relativamente giovane nella quale l’Italia è sempre stata particolarmente attiva. La maggior parte degli attori italiani si è unita nell’iniziativa chiamata SWICo (Space Weather Italian Community), che sostiene lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e le attività formative, di specializzazione e di qualificazione professionale.

Su che fronti è coinvolto l’INGV? Quali sono le prospettive ed iniziative per il prossimo futuro?

L’INGV è da sempre impegnato in attività di ricerca e studio nei settori dello Spazio e dell’Aerospazio, condotti ora anche attraverso il suo Centro di Osservazioni Spaziali della Terra (COS). Un nutrito gruppo di ricercatori INGV si dedica alle tematiche dello Space Weather, soprattutto nell’ambito della fisica dell’Alta Atmosfera, della radiopropagazione ionosferica e del geomagnetismo. L’INGV è inoltre coinvolto in progetti e attività di importanza rilevante, quali lo Space Weather Service Network Development and pre-Operation (SWESNET), che è un progetto finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dedicato al miglioramento dei servizi di Space Weather disponibili al portale ESA. Inoltre partecipa al progetto Comprehensive spAce wEather Studies for the ASPIS prototype Realization (CAESAR) che ha lo scopo di realizzare, presso lo Space Science Data Center dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), un centro scientifico di raccolta, elaborazione e distribuzione di dati Space Weather alla comunità scientifica italiana, denominato ASPIS (ASI Space Weather Infrastructure).
Inoltre l’INGV è coinvolto nel consorzio PECASUS, che è uno dei quattro centri mondiali che fornisce un importante servizio di Space Weather all’International Civil Aviation Organization (ICAO). Infatti l’aviazione civile risente degli effetti di Space Weather, che coinvolgono principalmente il livello di radiazioni che investono gli aeromobili, le telecomunicazioni e il posizionamento satellitare di precisione. Questo servizio fornisce avvisi (advisory) secondo le normative ICAO, che vengono inviati agli aerei di linea, così come quelli per le condizioni del tempo atmosferico e per la presenza di ceneri vulcaniche. (30Science.com)

 

Alessandro Berlingeri
Adoravo parlare di Fantascienza con mia madre prima di dormire e tirar fuori strane teorie anziché ascoltare le favole della buonanotte. La conseguenza? Una laurea in Fisica all’Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" con una tesi sui “Metodi per la Ricerca di Pianeti Extrasolari”. Mi dedico dal 2008 alla Divulgazione Scientifica ovunque sia possibile, nelle scuole, in grandi eventi pubblici, in musei, in grandi strutture scientifiche di Roma, radio, televisione, internet.. ovunque! Ho affiancato il tutto alle mie passioni di tutta una vita: il nuoto, la musica, il cinema ed ogni sfaccettatura nerd che si possa immaginare.