(30Science.com) – Roma, 3 nov. – Il progetto internazionale “Lobuje Peak-Pyramid: Exploration & Physiology 2022” procede con successo sotto la guida scientifica del professor Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara Vittore Verratti, docente di Metodi e didattiche delle attività sportive presso il Dipartimento di Scienze psicologiche, della Salute e del Territorio dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Il gruppo di volontari e ricercatori che compongono la spedizione è arrivato alla base dell’Everest presso la Piramide di Desio, l’osservatorio e laboratorio internazionale che si trova a 5000 metri di quota, dove sono state condotte importanti indagini scientifiche con lo scopo di studiare gli adattamenti all’esercizio in ipossia ipobarica, uno degli ambienti estremi che ancora oggi rappresenta una sfida per l’uomo.
Lo stemma della “d’Annunzio” è stato affisso alla parete del laboratorio più alto del mondo, a testimonianza non solo della presenza dei suoi ricercatori provenienti da ben cinque Dipartimenti dell’Ateneo (DISPUTER, DNISC, DISMOB, DTIMO, DMSI) ma anche del ruolo di capofila che l’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara ha in questo importante progetto internazionale. Ad esso infatti partecipano la Fisiopatologia respiratoria della ASL di Pescara, il Policlinico “SS. Annunziata” di Chieti, le Università di L’Aquila, Siena, Bari, Cagliari, Milano, Perugia, Pisa, Politecnica delle Marche ed EURAC di Bolzano, insieme a sette Centri di Ricerca. Tra essi il più attivo in questa prima fase è l’Omkaar Polyclinic Medical Diagnostic and Therapeutic Center (Nepal). Nei suoi laboratori, infatti, sono stati effettuati gli esperimenti prima della salita, dopo l’arrivo a Katmandu il 22 ottobre scorso, e lì saranno ripetuti gli esperimenti post-scalata fra un paio di giorni. Fondamentali sono il Mountain Medical Institute di Namche Bazar, l’Accademia delle Scienze del Nepal e La Charles University di Praga. Il rientro della spedizione scientifica a Chieti è previsto l’8 novembre prossimo. “Da una prima analisi sul campo – annuncia il professor Vittore Verratti – i dati che stiamo raccogliendo sugli adattamenti umani all’ipossia ipobarica superano le nostre iniziali aspettative. Abbiamo dati cardiorespiratori, neuropsicologici, percettivi che indicano una risposta adattativa peculiare e aprono nuovi orizzonti scientifici nella fisiologia dell’esercizio e degli adattamenti agli ambienti straordinari con importanti prospettive nelle differenze di genere”.(30Science.com)