(30science.com) – Roma, 4 nov. – I telefoni cellulari possono raccogliere dati utili sull’integrità strutturale dei ponti, con appositi software. Per questo motivo, potrebbero diventare un’alternativa meno costosa ai set di sensori collegati ai ponti stessi. A dirlo, un nuovo studio pubblicato su Nature Communications Engineering, che ha coinvolto ricercatori del MIT – Istituto di Tecnologia del Massachussetts insieme a colleghi dell’Istituto di informatica e telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa (IIT-CNR) guidati da Paolo Santi . Lo studio ha dimostrato che i dispositivi mobili possono acquisire lo stesso tipo di informazioni sulle vibrazioni del ponte che i sensori fissi compilano. I ricercatori stimano inoltre che, a seconda dell’età di un ponte stradale, il monitoraggio dei dispositivi mobili potrebbe aggiungere dal 15% al 30% in più di anni alla durata della struttura.Questi risultati suggeriscono che set di dati enormi ed economici raccolti dagli smartphone potrebbero svolgere un ruolo importante nel monitoraggio della salute delle infrastrutture di trasporto esistenti.
Come funziona questa app?
La app controlla periodicamente la posizione tramite GPS e, quando rileva un ponte nelle vicinanze, comincia a memorizzare i dati di vibrazione tramite l’accelerometro del telefono. Al termine della sessione di registrazione, vengono fatti alcuni controlli per decidere se i dati raccolti si riferiscono effettivamente ad un passaggio su un ponte (es. guardando la traiettorie, per essere sicuri che di non essere semplicemente passati vicino o sotto ad un ponte), dopodiché’ i dati vengono memorizzati sul telefono e successivamente inviati sul server (cloud).
Che ruolo ha avuto nel progetto?
Supervisione scientifica delle attività’.
Il processo è estendibile anche ad altre installazioni civili?
In linea di principio si, ad esempio per il controllo delle condizioni delle strade, etc.
E’ stato testato anche in Italia, dove?
Si, e’ stato testato su alcuni viadotti del Grande Raccordo Anulare vicino a Ciampino, e su un ponte in Cadore, Veneto. (30science.com)