Valentina Di Paola

Erano di ispirazione sarda gli elmi degli dei scandinavi

(4 Gennaio 2022)

Foto in Evidenza: I residui organici in una delle corna hanno prodotto un campione abbastanza grande da essere esaminato dal team. CREDITS: ROBERTO FORTUNA OG KIRA URSEM/MUSEO NAZIONALE DELLA DANIMARCA

 

(30Science.com) – Roma, 4 gen. – Circa tremila anni fa, le antiche popolazioni danesi potrebbero aver realizzato dei copricapi ispirati a quelli comuni in Sardegna. A suggerirlo uno studio, pubblicato sulla rivista Praehistorische Zeitschrift, condotto dagli scienziati del Moesgaard Museum e dell’Università di Aarhus, che hanno analizzato un elmo di bronzo rinvenuto nel 1942 in Scandinavia.

Adornato di corna e un becco, l’elmo Viksø, potrebbe essere stato prodotto insieme a un altro gemello molto simile. I due oggetti, secondo le analisi del team, risalgono a quasi tremila anni fa, oltre 1.500 anni prima che i vichinghi raggiungessero l’area.

La ricostruzione di come avrebbe potuto apparire l’elmo Viksø, decorato con piume, chiome di cavallo, il becco e le corna. CREDITS: THOMAS BREDSDORFF/NATIONAL MUSEUM OF DENMARK

Il gruppo di ricerca ipotizza che questi copricapi siano stati ispirati da manufatti simili tipici della lontana Sardegna. Tale collegamento metterebbe in relazione per la prima volta due regioni dell’Europa preistorica separate da migliaia di chilometri, suggerendo una possibile rotta marittima precedentemente sconosciuta tra la Scandinavia e il Mediterraneo.

Questo studio è molto interessante – commenta Flemming Kaul, un archeologo del Museo Nazionale della Danimarca, non coinvolto nel lavoro – e suggerisce la possibilità di contatti culturali finora sconosciuti durante l’età del bronzo”.

I residui organici in una delle corna hanno prodotto un campione abbastanza grande da essere esaminato dal team. CREDITS: ROBERTO FORTUNA OG KIRA URSEM/MUSEO NAZIONALE DELLA DANIMARCA

Il team, guidato da Heide Wrobel Nørgaard, ha individuato dei residui organici sull’elmo Viksø, che sono stati datati grazie al radiocarbonio. “Ci sono notevoli somiglianze tra l’iconografia scandinava e quella sarda – afferma Helle Vandkildem dell’Università di Aarhus – queste similitudini suggeriscono che i commercianti del Mediterraneo iniziarono a risalire la costa atlantica verso la Scandinavia 3000 anni. In Scandinavia non si conoscono rilevanti fonti di metallo durante l’età del bronzo, per cui la domanda di rame, bronzo e stagno potrebbe aver alimentato il commercio a lunga distanza”.

I ricercatori ipotizzano che gli elmi fossero uno strumento religioso, ritenuto in grado di comunicare con una divinità ultraterrena. “Questi copricapi potrebbero essere stati sulle teste dei regnanti per generazioni – osserva Vandkilde – sarebbe un esempio di sfruttamento del divino come legittimazione del potere”.

L’esistenza di una rotta commerciale atlantica tra il Mediterraneo e il nord – afferma Nicola Ialongo dell’Università Georg August di Göttingen, che non concorda con l’interpretazione del team – implicherebbe che le similitudini iconografiche tra gli elmi in Sardegna e Scandinavia siano comuni anche a Belgio, Francia, Regno Unito o Paesi Bassi. Anche ipotizzando che i marinai coprissero quelle distanza, è ragionevole ipotizzare che si fermassero in qualche territorio a metà del viaggio”.

La ricerca – conclude Kaul – dimostra che i vichinghi non erano l’unica società scandinava con connessioni lontane in passato. Già nell’età del bronzo potrebbero essere esistite connessioni e reti commerciali su lunghe distanza, il che è molto affascinante”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e quest’anno ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).