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La poesia di Dante si trasforma in architettura in una proposta per il nuovo studentato de La Sapienza

(9 Dicembre 2021)

 

(30Science.com) – Roma, 9 dic. – Il visionario tentativo mai compiuto di tradurre Dante in architettura del 1938, il Danteum, potrebbe vedere la luce a Roma: si chiama Studanteum, e potrebbe diventare una residenza studentesca e un centro d’eccellenza interdisciplinare di ricerca e studio. La proposta progettuale del primo hub universitario al mondo dedicato a Dante Alighieri è stata presentata oggi nell’Aula magna del palazzo del Rettorato della Sapienza Università di Roma dall’architetto Lucio Barbera, nella giornata conclusiva delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.

E’ un lavoro che racchiude già nel nome le sue molteplici funzionalità – commenta Lucio Barbera, autore del progetto – il nome Studanteum è composto da studentum, studente ma anche studioso che avrà la possibilità di condurre studi di alto livello, nella biblioteca o durante le lezioni nella Aula Magna. Uno studioso che ha accesso al sapere e anche alla condivisione di esso con la comunità, nelle strutture dedicate o nelle aree relax e anche all’aria aperta, attraversando, ad esempio, la ‘Selva Oscura’, il giardino che conduce alla ‘luce’ della porta principale dell’edificio. La parola Danteum simboleggia l’omaggio a Dante e alla sua grandezza e Museum, inteso come casa delle muse, evoca l’interdisciplinarietà dello studioso che mette a frutto tutte le capacità creative dell’uomo. L’obiettivo dell’edificio è quindi “uno studentato di tipo moderno aperto ad ospiti italiani e stranieri in cui sia viva la presenza della figura di Dante e della sua opera” dichiara Berbera.

In esso sarà presente la memoria dell’opera di Dante, sia traendo dall’immagine dei cerchi dei beati attorno alla somma Sapienza con una Lampa in acciaio e luce, sia basando il nuovo progetto sull’uso dinamico della spirale aurea che Giuseppe Terragni utilizzò nel suo famoso Danteum. La spirale modellerà i volumi degli spazi di studio, spettacolo e ricreazione, coronati dalla ‘Lampa della Sapienza’. Il progetto è scalabile, cioè adattabile a diversi lotti urbani“.

La presenza del nostro Sommo Poeta è affidata a due progetti diversi, – racconta Barbera – la somma luce della Sapienza, che sta al vertice del faticoso percorso spirale verso l’alto, è rappresentata da una grande Lampa, un lume di nove cerchi luminosi attorno ad una sfera luminosissima, che rappresenta la visione dei 9 cerchi dei beati attorno allo splendore e alla conoscenza” prosegue Barbera.

Il concetto della Spirale tra le altissime sfere è stato tratto da una famosissima opera non realizzata di un giovane grandissimo architetto Giuseppe Terragni, morto durante la Seconda guerra mondiale. La sua opera, famosa nel mondo, era dedicata appunto a Dante e alla Commedia. Sarebbe dovuta sorgere di fronte alla Basilica di Massenzio e si trattava di un’opera allegorica chiamata “Danteum” basata sull’uso della cosiddetta “spirale aurea” che genera una sequenza di quadrati racchiusi in rettangoli aurei.

La nostra idea progettuale, dunque, si fonda sull’uso della spirale aurea del “Danteum” di Terragni, per organizzare nelle tre dimensioni i volumi funzionali architettonici del complesso al cui culmine splenderà la lampa della Sapienza che potrà fungere da logo riconoscibile in ognuno dei luoghi del mondo in cui la Sapienza vorrà realizzare un complesso accademico di questo tipo, in Italia come all’estero.” Dichiara l’architetto Anna Del Monaco dell’Università la Sapienza, che ha collaborato al piano di lavoro architettonico.

Altra peculiarità del progetto, sarà la sua ‘riproducibilità’ in ogni città del mondo. “Il progetto è stato concepito come progetto “scalabile” cioè adattabile a diversi tipi di lotto, dai più comodi, circa un ettaro, ai più tipicamente urbani, fino ad un lotto meno di duemila mq come può accadere in città moderne ed antiche in ogni parte del mondo” afferma Del Monaco.

Lo ‘Studanteum’ sarà dunque un edificio che darà lustro al Sommo Poeta nel Mondo, ma che potrebbe anche colmare la carenza di alloggi per studenti nel nostro Paese. Ricerche precedenti hanno calcolato che solo il 3% degli studenti italiani vivono in studentati. Ora, quindi bisogna lavorare per la realizzazione del progetto. “L’auspicio è attingere ai fondi del PNRR, nei capitoli di spesa fondi per alloggi studenti e strutture universitarie”, commenta Del Monaco.(30Science.com)

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