(30Science.com) – Roma, 29 nov. – Scoperta la prima prova fossile di una rara condizione botanica, nota come germinazione precoce, in cui i semi germogliano prima di lasciare il frutto. Ad effettuare la scoperta è stato uno studio della Oregon State University i cui risultati sono stati riportati in un articolo pubblicato su Historical Biology, che descrive una pigna di circa 40 milioni di anni, racchiusa nell’ambra baltica, da cui stanno emergendo diversi steli embrionali.
“Cruciale per lo sviluppo di tutte le piante, la germinazione dei semi avviene tipicamente nel terreno dopo che un seme è caduto”, ha detto George Poinar Jr. dell’Oregon State College of Science e autore dello studio. “Tendiamo ad associare la viviparità – lo sviluppo embrionale mentre è ancora all’interno del genitore – con gli animali e dimentichiamo che a volte si verifica nelle piante”.
“La germinazione dei semi nei frutti è abbastanza comune nelle piante che non hanno la dormienza dei semi, come pomodori, peperoni e pompelmi, e succede per una serie di motivi”, ha continuato Poinar. “Ma è raro nelle gimnosperme”.Questo tipo di piante, come le conifere, producono semi “nudi” o non chiusi. La germinazione precoce nelle pigne è così rara che solo un esempio naturale di questa condizione, dal 1965, è stato descritto nella letteratura scientifica.
“Nel caso della viviparità dei semi in questo fossile, i semi hanno prodotto steli embrionali che sono abbastanza evidenti nell’ambra”, ha dichiarato Poinar. “Non è chiaro se quegli steli, noti come ipocotili, siano comparsi prima che il cono diventasse racchiuso nell’ambra. Tuttavia, in base alla loro posizione, sembra che una certa crescita, se non la maggior parte, si sia verificata dopo che la pigna è caduta nella resina.”
“Questo è il primo record fossile di viviparità dei semi nelle piante, ma questa condizione probabilmente si è verificata un po’ prima di questo evento dell’Eocene”, ha affermato Poinar. “Non c’è motivo per cui la viviparità vegetativa non possa essersi verificata centinaia di milioni di anni fa in antiche piante portatrici di spore come felci e licopodi”. (30Science.com)