Alessandro Berlingeri

Rivissuta passo dopo passo la vita di un mammut lanoso artico di 17.000 anni fa

(12 Agosto 2021)

Nell’arco della sua vita ha compiuto due volte il giro del mondo

Una vista di una zanna di mammut divisa presso l’Alaska Stable Isotope Facility presso l’Università dell’Alaska Fairbanks. Karen Spaleta, vicedirettore della struttura, prepara un pezzo di zanna di mammut per l’analisi in background.
CREDITO Foto di JR Ancheta, Università dell’Alaska Fairbanks

(30Science.com) – Roma, 12 ago. – L’incredibile viaggio di 28 anni di vita di un mammut lanoso artico, vissuto in Alaska circa 17.000 anni fa, è stato ricostruito passo passo a partire dai suoi resti fossili. Ad effettuare questa stupefacente ricostruzione è stato un team di ricercatori guidati dalla University of Alaska Fairbanks ed i dettagli del loro lavoro sono stati pubblicati sulla rivista Science.

Una vista ravvicinata mostra una zanna di mammut divisa presso l’Alaska Stable Isotope Facility. La macchia blu viene utilizzata per rivelare le linee di crescita. I campioni sono stati prelevati lungo la zanna utilizzando laser e altre tecniche, consentendo l’analisi degli isotopi che ha fornito una registrazione della vita del mammut. CREDITO Foto di JR Ancheta, Università dell’Alaska Fairbanks

Gli scienziati hanno raccolto dettagli senza precedenti sulla vita di questo esemplare, che lo ha portato a percorrere tanta strada da fare quasi due volte il giro della Terra, grazie all’analisi dei suoi resti fossili conservati presso il Museo del Nord dell’Università dell’Alaska. Generando e studiando i dati isotopici nella zanna del mammut, i ricercatori sono stati in grado di abbinare i suoi movimenti e la sua dieta con le mappe isotopiche della regione.

Le loro scoperte forniscono una finestra sulla vita di queste creature ormai estinte, su cui poco si sa nonostante siano tra le creature dell’era glaciale più studiate ed iconiche. Per esempio non si sa se questi animali, come anche gli altri grandi erbivori compissero delle migrazioni stagionali alla ricerca dei pascoli migliori. Si presume che i mammut lanosi abbiano mostrato comportamenti simili. Il record mostra cvhe il mammut ha percorso rotte ripetute che coprono una vasta area geografica, e l’animale, nel corso della sua vita ha coperto quasi tutto il territorio dell’Alaska percorrendo un tragitto pari a quasi due volte il giro della Terra. 

Ha visitato molte parti dell’Alaska ad un certo punto durante la sua vita, il che è piuttosto sorprendente se si pensa a quanto sia grande quell’area“, ha affermato il ricercatore dell’Università dell’Alaska Fairbanks, Matthew Wooller, autore senior e co-autore dell’articolo.
“Dal momento in cui sono nati fino al giorno in cui muoiono, hanno un diario ed è scritto nelle loro zanne”, ha detto Pat Druckenmiller, paleontologo e direttore dell’UA Museum of the North. Le analisi isotopiche dettagliate che hanno effettuato sono possibili grazie al modo in cui crescevano le zanne dei mammut, aggiungendo costantemente nuovi strati ogni giorno per tutta la loro vita.

L’antico DNA conservato nei resti del mammut ha permesso al team di identificarlo come un maschio imparentato con l’ultimo gruppo della sua specie che viveva nell’Alaska continentale. Un brusco cambiamento nella sua firma isotopica, a circa 15 anni di età, probabilmente ha coinciso con il fatto che il mammut sia stato cacciato dal suo branco, rispecchiando uno schema comportamentale visto in alcuni elefanti maschi dei giorni nostri. Gli isotopi hanno anche offerto un indizio su ciò che ha portato alla morte dell’animale. Gli isotopi di azoto sono aumentati durante l’ultimo inverno della sua vita, un fattore che può essere un segno distintivo della fame nei mammiferi.

“È semplicemente incredibile quello che siamo stati in grado di vedere e fare con questi dati”, ha affermato il co-autore Clement Bataille, ricercatore dell’Università di Ottawa che ha guidato lo sforzo di modellazione in collaborazione con Amy Willis presso l’Università di Washington. (AGI)

Alessandro Berlingeri
Adoravo parlare di Fantascienza con mia madre prima di dormire e tirar fuori strane teorie anziché ascoltare le favole della buonanotte. La conseguenza? Una laurea in Fisica all’Università degli Studi di Roma "Tor Vergata" con una tesi sui “Metodi per la Ricerca di Pianeti Extrasolari”. Mi dedico dal 2008 alla Divulgazione Scientifica ovunque sia possibile, nelle scuole, in grandi eventi pubblici, in musei, in grandi strutture scientifiche di Roma, radio, televisione, internet.. ovunque! Ho affiancato il tutto alle mie passioni di tutta una vita: il nuoto, la musica, il cinema ed ogni sfaccettatura nerd che si possa immaginare.