(30Science.com) – Roma, 4 ago. – L’organizzazione sociale delle giraffe è molto più avanzata e complessa di quanto si pensasse un tempo. I risultati della ricerca degli ultimi dieci anni sono stati pubblicati in un articolo sulla rivista Mammal Review dalla Scuola di Scienze Biologiche dell’Università di Bristol.
Tradizionalmente, si pensava che le giraffe avessero poca o nessuna struttura sociale e solo relazioni fugaci e deboli. Il nuovo studio, invece, ha dimostrato che le giraffe trascorrono fino al 30% della loro vita in uno stato post-riproduttivo. Questo comportamento è paragonabile ad altre specie con strutture sociali altamente complesse e cure cooperative, come gli elefanti e le orche assassine, che trascorrono rispettivamente il 23% ed il 35% della loro vita in uno stato post-riproduttivo.
In queste specie è stato dimostrato che la presenza di femmine in post-menopausa offre benefici in termini di sopravvivenza per la prole imparentata. Nei mammiferi, inclusi gli esseri umani, questa è nota come “ipotesi della nonna“, che suggerisce che le femmine vivano molto oltre la menopausa in modo da poter aiutare ad allevare le generazioni successive, garantendo così la conservazione dei loro geni. I ricercatori hanno osservato che anche la presenza di giraffe adulte post-riproduttive potrebbe funzionare allo stesso modo, supportando l’affermazione dell’autrice secondo cui è probabile che le giraffe si impegnino in una genitorialità cooperativa.
“Per me è sconcertante che una specie africana così grande, iconica e carismatica sia stata sottovalutata per così tanto tempo. Questo documento raccoglie tutte le prove per suggerire che le giraffe sono in realtà una specie sociale altamente complessa, con sistemi sociali intricati e ad alto funzionamento, potenzialmente paragonabili a elefanti, cetacei e scimpanzé”, ha dichiarato Zoe Muller, prima autrice dello studio. “Spero che questo studio tracci una linea nella sabbia e che, d’ora in poi, le giraffe saranno considerate mammiferi intelligenti che vivono in gruppo, che hanno sviluppato società complesse e di grande successo, che hanno facilitato la loro sopravvivenza in ecosistemi difficili e pieni di predatori.” (30Science.com)