Valentina Di Paola

Disgelo del permafrost potrebbe rilasciare più gas serra del previsto

(5 Agosto 2021)

Affioramento di calcare nella penisola di Taymyr, nel nord della Siberia, in una delle aree in cui si sono verificate maggiori concentrazioni di metano nell’estate 2020. Credit: Dmitry Zastrozhnov.

(30Science.com) – Roma, 5 ago. –  Le concentrazioni di metano nell’aria della Siberia settentrionale dopo l’ondata di caldo dello scorso anno potrebbero essere attribuite alle formazioni calcaree e allo scioglimento del permafrost dovuto alle temperature medie più elevate. Lo evidenzia uno studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, condotto dagli scienziati dell’Università di Bonn, in Germania, che hanno confrontato la distribuzione spaziale e temporale delle concentrazioni di metano in Siberia e le mappe geologiche della zona.

Il permafrost, spiegano gli autori, copre vaste aree dell’emisfero settentrionale, specialmente nell’Asia settentrionale e nel Nord America. Se si scongelasse in maniera repentina, principalmente a causa dell’aumento delle temperature medie provocato dai cambiamenti climatici antropogenici, i gas serra racchiusi nel ghiaccio potrebbero disperdersi nell’aria e contribuire all’effetto serra.

A sinistra: immagine satellitare della Siberia settentrionale. Due aree di calcare paleozoico sono contrassegnate da linee tratteggiate gialle. In alto a destra: concentrazione di metano misurata via satellite a maggio 2020; in basso a destra: ad agosto 2020. Credit: N. Froitzheim & D. Zastrozhnov, utilizzando i dati di GHGSat (https://pulse.ghgsat.com/).

Il metano è particolarmente pericoloso perché il suo potenziale di riscaldamento è molte volte superiore a quello dell’anidride carbonica – sottolinea Nikolaus Froitzheim, dell’Istituto di geoscienze presso l’Università di Bonn – secondo i nostri modelli, i gas derivanti dallo scongelamento del permafrost contribuiranno in modo significativo all’aumento delle temperature medie”.

I ricercatori sperano di ottenere maggiori informazioni in modo da capire quanto velocemente il metano può essere rilasciato in atmosfera. “Abbiamo stimato quantitativi davvero ingenti di metano nel sottosuolo della Siberia settentrionale – commenta Froitzheim – se anche solo una parte di queste riserve raggiungerà l’atmosfera potrebbero verificarsi impatti drammatici sul clima globale”. (30Science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e quest’anno ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).