Raccontare storie di dono per coinvolgere gli altri a tendere il braccio. Sottolineare la normalità di un gesto speciale attraverso il vissuto di quanti hanno fatto una scelta concreta di solidarietà. Il filo rosso che quest’anno lega i vincitori della IX edizione del premio giornalistico “FIDAS-Isabella Sturvi” sono proprio le storie: infatti sono risultati vincitori giornalisti che hanno scelto di raccontare storie legate alla donazione del sangue. Questa mattina la consegna del premio a Matera, in occasione del 58° Congresso nazionale della FIDAS (Federazione Italiana Associazioni Donatori di Sangue).
Per la sezione nazionale il riconoscimento è andato a Valentina Arcovio di 30science.com con l’articolo “Ho salvato tanti piccoli con il mio braccio d’oro”, la storia di James Harrison, il supereroe della solidarietà che con le sue donazioni di sangue ha salvato due milioni e mezzo di bambini, pubblicata su Il Messaggero e Il Mattino. La giuria presieduta da Margherita De Bac ha sottolineato come abbia “saputo colpire l’attenzione del lettore descrivendo un personaggio nuovo, diverso, con spunti anche divertenti che nel pezzo sono garanzia di efficacia. L’articolo si legge fino in fondo con piacere ed è ottimamente scritto”.
Gandolfo Maria Pepe ha conquistato il premio per la categoria locale con gli articoli “Mi ha salvato la voglia di diventare donatrice” e “Mentre lui dona il sangue, la giovane figlia viene trasfusa” pubblicati su La Sicilia, “per la capacità di raccontare la donazione del sangue attraverso testimonianze incisive che aiutano il lettore a comprendere l’importanza di un semplice, grande gesto, benefico per gli altri e anche per se stessi. Pepe ha saputo infondere nel pezzo un coinvolgimento emotivo che si sente, non ha scritto tanto per riempire lo spazio. Abbiamo voluto premiarlo anche perché convinti che ai fini della donazione di sangue siano molto più efficaci i servizi che incidono nelle piccole realtà cittadine”.
Infine ha ottenuto il riconoscimento del Consiglio Direttivo nazionale FIDAS Antonio Boemo con l’articolo “Il sangue dei gradesi all’emoteca mobile. E il dono si tramanda da padre in figlio” pubblicato su Il Piccolo. Il Consiglio Direttivo ha particolarmente apprezzato “il modo in cui l’autore abbia messo in evidenza l’importanza del gesto del dono, soprattutto se viene condiviso con i propri cari. Dall’articolo, infatti, emerge l’importanza della trasmissione dei valori dai genitori ai figli, con la conseguenza che i primi testimonial che ognuno di noi dovrebbe avere nel campo della donazione del sangue sono proprio i familiari. Il tutto nel segno di una continuità che rende ancora più fieri dell’appartenenza ad una famiglia di sangue in tutti i sensi”.
Il Premio giornalistico “FIDAS-Isabella Sturvi” anche quest’anno si è pregiato del patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti, della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, del Centro Nazionale Sangue e della Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia.