Valentina Di Paola

Anche i pesci abbaiano alla Luna

(26 Aprile 2023)

Roma –  Le specie marine tendono a emettere suoni con intensità variabile in base all’ora del giorno, con animali maggiormente attivi di mattina e altri che invece si sbizzarriscono durante le ore serali. Questo curioso risultato emerge da uno studio, pubblicato sul Journal of the Acoustical Society of America (JASA), condotto dagli scienziati dell’International Quiet Ocean Experiment (IQOE). Il team, guidato da Bishwajit Chakraborty, ha registrato i suoni emessi da 21 specie oceaniche differenti. Grazie a un sistema di intelligenza artificiale, i ricercatori hanno identificato animali che tendono a essere più rumorosi tra le 3:00 e le 13:45, e altri che invece si palesano maggiormente tra le 14:00 e le 2:45.

Da un canale YouTube (https://bit.ly/3H5Ly54) dedicato ai suoni della vita marina. CREDITO Istituto di biologia marina delle Hawaii; Metriche di conservazione Inc.

Il Terapon theraps, ad esempio, noto anche come grugnitore o trombettiere fasciato è un pesce marino molto presente nella regione indo-pacifica ed emette suoni in misura maggiore durante il crepuscolo serale. Il gruppo di ricerca ha utilizzato degli idrofoni per registrare la durata e i tempi dei suoni associati all’accoppiamento e all’alimentazione delle specie considerate. Gli audio sono stati poi analizzati dall’intelligenza artificiale, che ha identificato, ad esempio, una cacofonia di pesce persico durante la deposizione di uova, o dei cori di specie ittiche che si nutrivano di plancton. I suoni sono stati utilizzati per ampliare la Global Library of Underwater Biological Sounds (GLUBS), una piattaforma ad accesso aperto che ha lo scopo di standardizzare la conoscenza scientifica relativa ai paesaggi sonori sottomarini. Questo strumento, commentano gli esperti, permetterà di rilevare indirettamente ambienti e habitat altrimenti difficili da caratterizzare. Grazie al monitoraggio dei suoni marini, infatti, sarà possibile considerare la distribuzione e il comportamento della vita marina, per comprendere come le diverse specie rispondano alla pressione dovuta ai cambiamenti climatici, alla pesca intensiva, all’inquinamento acustico e ambientale e alle attività antropiche. “Il monitoraggio acustico passivo (PAM) – osserva Miles Parsons dell’Australian Institute of Marine Science e leader di GLUBS – costituisce una tecnica efficace per campionare i sistemi acquatici che è particolarmente utile in luoghi profondi, bui, torbidi e in rapida evoluzione o remoti. In questa compilation sono stati ad esempio riportati dei suoni non ancora identificati, che potrebbero fornire preziose informazioni sulla ricchezza del paesaggio sonoro”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).