Valentina Di Paola

Lo sguardo di un robot influenza le decisioni umane

(2 Settembre 2021)

(30Science) – Roma, 2 set. – Quando gli esseri umani giocano in competizione con un robot umanoide, tendono a subirne l’influenza, impiegando più tempo per prendere le proprie decisioni. A scoprirlo gli scienziati dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), che hanno pubblicato i risultati del loro lavoro sulla rivista Science Robotics.

li autori del documento di ricerca sono Marwen Belkaid, Kyveli Kompatsiari, Davide de Tommaso, Ingrid Zablith e Agnieszka Wykowska (team leader) del laboratorio dell’IIT “Social Cognition in Human-Robot Interaction”.
CREDITO
IIT-Istituto Italiano di Tecnologia

Il team, guidato da Agnieszka Wykowska, ha valutato il modo in cui le persone possono essere influenzate dallo sguardo di un robot umanoide in un contesto decisionale sociale. Gli autori hanno chiesto a 40 volontari di gareggiare con iCub, un robot umanoide, al ‘gioco del pollo’, una simulazione strategica in cui i partecipanti guidano due auto in rotta di collisione tra loro e devono cercare di deviare la corsa prima dell’altro. L’attività neurale dei giocatori umani è stata misurata tramite elettroencefalografia (EEG).

Stando ai risultati del gruppo di ricerca, i partecipanti erano più lenti a rispondere se iCub stabiliva un contatto visivo durante il processo decisionale. Questo ritardo, ipotizzano gli esperti, potrebbe suggerire che incrociare lo sguardo con l’entità robotica può richiedere uno sforzo cognitivo più elevato, innescando ragionamenti sulle proprie scelte e sul tentativo di anticipare quelle di iCub. Questi risultati, commentano i ricercatori, hanno forti implicazioni per i contesti in cui i robot umanoidi possono trovare applicazione, ad esempio come assistenti domestici o nell’ambito di supporto clinico.

Illustrazione di un umano e di un robot umanoide impegnati in un gioco competitivo, come riportato in Belkaid et al. “Lo sguardo reciproco con un robot influenza l’attività neurale umana e ritarda i processi decisionali” (Science Robotics). L’essere umano sta giocando contro il robot mentre la sua attività cerebrale viene misurata con l’elettroencefalogramma (EEG).
CREDITO
IIT-Istituto Italiano di Tecnologia

I robot saranno sempre più presenti nella nostra vita quotidiana – spiega Wykowska – comprendere gli aspetti legati all’interazione con queste entità è fondamentale. Abbiamo cercato di capire come il cervello umano riesca a elaborare i segnali comportamentali veicolati dai robot”. “I nostri risultati – riporta la scienziata – indicano che lo sguardo di iCos ha dirottato i meccanismi socio-cognitivi del cervello umano, facendo sì che il giocatore rispondesse come se stesse interagendo con un agente sociale. Speriamo che le informazioni che abbiamo ottenuto possano aiutare gli esperti di robotica a progettare macchine che mostrino il comportamento più appropriato per un contesto specifico”. “Gli umanoidi con comportamenti sociali possono essere utili nell’assistenza agli anziani o nella cura dei bambini, proprio come iCub, che fa parte della terapia sperimentale nel trattamento dell’autismo – conclude Wykowska – ma ci sono contesti, come la gestione del traffico aereo o delle impostazioni di progettazione, in cui il contatto sociale potrebbe distrarre ed essere deleterio. In futuro sarà importante adattare i robot all’ambiente in cui saranno impiegati”. (30Science)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).