Valentina Di Paola

USA, più aggressiva e in circolazione per tutto l’anno, ecco perché la nuova aviaria fa più paura

(19 Aprile 2023)

Roma –  La nuova influenza aviaria altamente patogena che si sta diffondendo negli Stati Uniti presenta caratteristiche differenti rispetto alle infezioni simili osservate in precedenza. A esplorare tali peculiarità uno studio, pubblicato sulla rivista Conservation Biology, condotto dagli scienziati dell’Università del Maryland (UMD). Il team, guidato da Jennifer Mullinax, ha monitorato la comparsa e la progressione dell’influenza aviaria H5N1 nel Nord America per determinare le differenze tra il focolaio attuale e quelli verificatisi in precedenza. I ricercatori hanno scopeto che alcuni dei punti chiave riguardano l’impatto mortale di questo ceppo virale sugli uccelli selvatici e il passaggio dalle infezioni stagionali a quelle che perdurano per l’intero anno. Questi cambiamenti potenzialmente pericolosi evidenziano l’urgenza di un coordinamento attivo su scala nazionale e regionale per gestire la diffusione del contagio. Gli studiosi temono inoltre che l’H5N1 diventerà endemica, ponendo potenziali rischi per la sicurezza alimentare e l’economia. “L’influenza aviaria a bassa patogenicità esiste da decenni – sostiene Mullinax – ma questo focolaio è diverso, è molto più difficile da contenere e ha raggiunto numeri finora senza precedenti. Dobbiamo necessariamente affrontare il problema in modo capillare, promuovendo una collaborazione tra agenzie federali e statali, settore agricolo, allevatori e gestione della fauna selvatica”. Il gruppo di ricerca ha analizzato cinque diverse fonti di dati che forniscono informazioni sull’incidenza dell’influenza aviaria ad alta patogenicità negli uccelli selvatici e nel pollame in Canada e Stati Uniti. Sono stati anche considerati i report di un database globale dal 2014 all’inizio del 2023. Gli studiosi hanno mappato la progressione dell’H5N1 dall’Eurasia agli Stati Uniti. Nell’ottobre 2022, la malattia aveva provocato 31 morti di massa di uccelli selvatici segnalati. Tra Canada e Stati Uniti, sono state riscontrate oltre 65 milioni di infezione nel pollame domestico. “Questo ceppo ha un forte impatto sugli uccelli selvatici – osserva Johanna Harvey, altra firma dell’articolo – è difficile stimare quanti uccelli siano stati contagiati tra le popolazioni selvatiche, ma stiamo assistendo a drammatiche conseguenze nei rapaci, negli uccelli marini e in quelli che nidificano nelle colonie”. Il nuovo virus, inoltre, non sembra seguire un andamento stagionale, ma mantiene livelli sostenuti durante tutto l’anno. Per tale ragione, gli scienziati sospettano che l’aviaria potrebbe diventare endemica in tutto il Nord America, come già osservato nei modelli Europei, dove la malattia viene trattata come un patogeno persistente. “Stiamo assistendo alla diffusione di un nuovo virus per gli uccelli nordamericani – conclude Mullinax – non possiamo sapere se, come e quando il sistema immunitario degli esemplari colpiti si adatterà. Per tale ragione è difficile anche sviluppare una strategia di risposta. Non abbiamo modo di prevedere se sia più opportuno investire nello sviluppo di un vaccino o nella caratterizzazione dell’epidemia. Sarà necessario prendere tali decisioni su una scala più larga, in modo da ottenere tempestivamente gli strumenti necessari ad affrontare le sfide future che potrebbero insorgere”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).