Lella Simone

Primi promettenti risultati per un nuovo vaccino antiinfluenzale universale 

(19 Aprile 2023)

Roma – Un vaccino sperimentale contro l’influenza risulta sicuro negli esseri umani e può generare risposte immunitarie in grado di proteggere contro diverse varianti del virus dell’influenza, secondo i risultati di una nuova sperimentazione di fase 1 pubblicata sulla rivista Science Translational Medicine. Sebbene siano necessari ulteriori test in studi più ampi, il nuovo vaccino ha dato risposte promettenti di anticorpi e cellule B, indicando che potrebbe rappresentare un importante passo avanti verso un tanto atteso vaccino “universale” contro l’influenza. Nonostante le vaccinazioni annuali, l’influenza causa ancora fino a 52.000 morti negli Stati Uniti ogni anno, e gli scienziati devono progettare nuovi vaccini antinfluenzali ogni anno per far fronte all’evoluzione rapida del virus. Un vaccino universale contro l’influenza che potrebbe proteggere contro molte diverse varianti per periodi più lunghi sarebbe un enorme vantaggio per la salute pubblica. Ora, Alicia Widge e colleghi del National Institute of Allergy and Infectious Diseases negli Stati Uniti presentano i risultati di uno studio clinico di fase 1 del loro vaccino antinfluenzale H1ssF. Il loro vaccino si basa su nanoparticelle contenenti una forma stabilizzata del fusto dell’emagglutinina H1 del virus dell’influenza, che tende a essere conservata tra diversi sottotipi del virus. I ricercatori hanno somministrato una o due dosi del vaccino a 52 adulti sani, di cui 35 hanno ricevuto un richiamo secondario dopo 16 settimane. Nel complesso, i partecipanti hanno tollerato bene il vaccino e hanno mostrato solo effetti collaterali lievi come sensibilità e mal di testa. Il vaccino ha inoltre stimolato una forte e duratura risposta di anticorpi neutralizzanti contro il fusto dell’emagglutinina di virus dell’influenza del gruppo 1, che è durata per oltre un anno dopo la vaccinazione. Nel frattempo, in uno studio separato, Sarah Andrews e colleghi del National Institute of Allergy and Infectious Diseases hanno approfondito questi risultati per determinare come il vaccino H1ssF stimoli le risposte immunitarie. Hanno scoperto che il vaccino ha indotto una forte risposta dalle cellule B di memoria, che hanno prodotto anticorpi mirati a due regioni conservate sul fusto H1. La maggior parte della risposta anticorpale si è concentrata su una regione centrale del fusto, ma il team ha osservato che questi anticorpi sono in grado di neutralizzare diverse varianti del virus dell’influenza del gruppo 1. Andrews e colleghi ipotizzano che l’aggiunta di adiuvanti al vaccino H1ssF potrebbe ulteriormente potenziare queste risposte immunitarie, offrendo una protezione più forte ai destinatari a rischio elevato durante le epidemie o le pandemie di influenza. (30science.com)

Lella Simone