Roma – Il supercomputer CRESCO dell’ENEA ha fornito 150 milioni di ore di calcolo in un anno a supporto di attività di ricerca e sviluppo di 150 utenti tra istituzioni di ricerca e imprese. È quanto emerge dal report High Performance Computing on CRESCO Infrastructure: research activity and results 2021, che ha raccolto i principali risultati disponibili nei diversi campi di ricerca coinvolti, quali scienza dei materiali, energia, clima, tecnologie nucleari, dinamica molecolare, fisica del plasma e biotecnologie. Tra i principali utilizzatori dei servizi di CRESCO: Cnr, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e le università Sapienza e Tor Vergata di Roma, Federico II di Napoli, della Calabria, di Firenze e Politecnico delle Marche e di Madrid.
“Il contributo di CRESCO alla ricerca nazionale è sempre in aumento, come dimostra il trend in crescita rilevato dal primo report del 2008 a oggi. L’ultimo rapporto conta 33 articoli peer-reviewed che illustrano i principali risultati ottenuti dai gruppi di ricerca nel 2021 utilizzando ENEAGRID e i cluster HPC CRESCO, a testimonianza dell’importanza delle strutture HPC dell’ENEA per la comunità di ricerca nazionale e internazionale” sottolinea Giovanni Ponti, responsabile ENEA della Divisione per lo Sviluppo Sistemi per l’Informatica e l’ICT.
“Il grande impegno dell’ICT nelle attività progettuali in corso, anche e soprattutto in relazione alla partenza del PNRR, lascia spazio a ulteriori collaborazioni scientifiche e a future esigenze di calcolo. Per far fronte alle nuove necessità abbiamo già in programma upgrade di CRESCO, in grado di mettere l’ENEA in prima linea fra le infrastrutture di calcolo ad alte prestazioni a disposizione della comunità scientifica nazionale e internazionale” conclude Ponti.
Il rapporto mostra l’ampio spettro di applicazioni del calcolo ad alte prestazioni, che è diventato una tecnologia abilitante a tutto tondo per la scienza e l’ingegneria. Dal 2008 le principali risorse computazionali dell’ENEA si trovano presso il Centro Ricerche di Portici, vicino a Napoli. (30Science.com)