Valentina Di Paola

Covid: nuova ondata in Cina, ma nessuna nuova variante

(9 Febbraio 2023)

Tra il 14 novembre e il 20 dicembre si è verificata una nuova ondata di infezioni da SARS-CoV-2, che però non sembra aver provocato la diffusione di nuove varianti potenzialmente preoccupanti. Questi, in estrema sintesi, sono i risultati che emergono da uno studio, pubblicato sulla rivista The Lancet, condotto dagli scienziati dell’Istituto di microbiologia presso l’Accademia cinese delle scienze. Il team, guidato da George Gao, ha analizzato il genoma virale prelevato da 413 persone che avevano ricevuto esito positivo al test Covid-19 a Pechino. Stando a quanto emerge dall’indagine, oltre il 90 per cento dei casi era stato provocato dalle sottovarianti Omicron BA.5.2 o BF.7. Questi risultati, commentano gli studiosi, possono essere considerati un’istantanea dello stato attuale della pandemia in Cina. Dopo un periodo di lockdown mirati, test di massa e quarantene, la Cina ha concluso la strategia zero-Covid lo scorso dicembre. Dall’abolizione delle rigide misure di sicurezza, il numero crescente di casi ha suscitato preoccupazioni sulla possibilità della diffusione di nuove varianti. I ricercatori hanno raccolto regolarmente i campioni virali per ricostruire il quadro delle ondate pandemiche. In questo lavoro, gli studiosi hanno considerato 413 sequenziamenti associati a 350 casi locali e 63 infezioni provenienti da altre regioni e nazioni. Dall’analisi non sono state rilevate nuove varianti potenzialmente preoccupanti. “Le nuove varianti – afferma Gao – hanno svolto un ruolo cruciale durante la pandemia, per cui è davvero importante monitorare la situazione e tenere sotto controllo il virus che circola”. Il numero di casi confermati nel dicembre 2022 non era disponibile perché i test obbligatori su larga scala erano terminati. Le infezioni totali pertanto potrebbero essere state sottostimate. “I risultati sono stati incoraggianti – scrivono in un commento allegato Wolfgang Preiser e Tongai Maponga dell’Università di Stellenbosch – il profilo epidemiologico molecolare di SARS-CoV-2 in una zona tanto vasto e popolato come la regione di Pechino non può essere estrapolato all’intero paese. In altre regioni della Cina potrebbero svolgersi altre dinamiche evolutive. Per questo è fondamentale continuare a monitorare la situazione”. (30science.com)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).