(30science.com) – Roma, 12 dic. – Per la prima volta, sono state sviluppate delle cellule germinali primordiali da cellule staminali di rinoceronte bianco settentrionale, scientificamente noto come Ceratotherium simum cottoni. A riuscirci gli scienziati del consorzio BioRescue e dell’Università di Osaka, che hanno pubblicato un articolo sulla rivista Science Advances per rendere noti i risultati del proprio lavoro. Questo progresso, sostengono i ricercatori, potrebbe essere fondamentale per le strategie di conservazione della specie, della quale rimangono solamente due esemplari in tutto il pianeta. Il team, guidato da Masafumi Hayashi, ha prodotto embrioni di rinoceronte bianco settentrionale mediante fecondazione in vitro di ovociti con spermatozoi. Questi embrioni possono essere impiantati nell’utero di esemplari di rinoceronte bianco meridionale per favorire la riproduzione della specie. Najin e Fatu sono le ultime due femmine di rinoceronte bianco settentrionale sul pianeta.
Senza tecnologie avanzate di riproduzione assistita, alla morte dei due animali la specie sarà considerata estinta. Per la produzione di embrioni, spiegano gli autori, è necessaria la disponibilità di ovociti e liquido seminale. Fatu è l’unica donatrice di ovociti naturali e il liquido seminale disponibile nelle riserve crioconservate appartiene a quattro maschi, molti dei quali sono per lei molto vicini geneticamente. Il gruppo di ricerca ha ideato una tecnica per ricavare cellule germinali e gameti artificiali da campioni di pelle di altri esemplari. Gli esperti hanno quindi coltivato con successo cellule germinali primordiali (PGC), precursori di ovociti e sperma, che trasmettono informazioni genetiche ed epigenetiche da una generazione all’altra. Per lo sviluppo corretto di cellule staminali, è necessario predisporre un ambiente specifico in cui i segnali provenienti da ormoni o proteine inneschino la necessaria trasformazione morfologica e funzionale. Dalle cellule staminali pluripotenti derivate da campioni di tessuto, gli esperti hanno ottenuto cellule simili a cellule germinali. Inizialmente sono stati utilizzati campioni di modelli murini per verificare la fattibilità e l’efficacia di questo metodo. Le cellule fecondate attraverso questo approccio hanno portato alla nascita di una prole sana. Successivamente, i ricercatori hanno prelevato le cellule necessarie da campioni di rinoceronti bianchi settentrionali. Gli embrioni creati in questo modo verrebbero conservati in modo sicuro in azoto liquido fino a quando non sarà possibile un trasferimento a una madre surrogata. Le cellule staminali embrionali di rinoceronte bianco meridionale utilizzate in Giappone provengono dal laboratorio Avantea di Cremona. Le valutazioni sul rischio etico sono invece condotto dal Laboratorio di etica per la medicina veterinaria, la conservazione e il benessere degli animali dell’Università di Padova. (30science.com) Valentina Di Paola