(30Science.com) – Roma, 10 ott. – “Stiamo vivendo un momento epocale, una vera rivoluzione nel campo del trattamento dell’obesità, una malattia sino a qualche anno addietro priva di trattamento farmacologico, nel futuro disporremo di farmaci sempre più efficaci per il suo trattamento”. Lo ha spiegato a 30Science.com, Silvio Buscemi Professore ordinario di Scienze Dietetiche Coordinatore del CDL in Dietistica Dipartimento di Promozione della Salute, Materno-Infantile, Medicina Interna e Specialistica di Eccellenza “G. D’Alessandro” – PROMISE Università di Palermo a proposito dei risultati appena pubblicvati su Nature Medicine di un farmaco contro l’obesità.
Buscemi ha svolto un ruolo di primo piano nella sperimentazione clinica, soprattutto per quanto riguarda la valutazione e l’interpretazione dei dati, e il”Policlinico di Palermo è stato – ha detto – uno dei centri in cui si è svolto il trial col ruolo anche di centro coordinatore nazionale per l’Italia.
“Il trial in questione – ha detto Buscemi – ci conferma che disponiamo di terapie sempre più efficaci per trattare l’obesità, una condizione sempre più riconosciuta come malattia. Semaglutide è un farmaco già noto ed in commercio alla dose settimanale massima di 1 mg per il trattamento del diabete. Si è dimostrato che alla dose di 2.4 mg è un farmaco molto efficace per il trattamento dell’obesità. Lo studio STEP 5 ha avuto una durata di 104 settimane al termine del quale si è rilevata una perdita di peso medio pari al 15.2% rispetto al peso iniziale. In pratica, alla fine dello studio il 77% circa dei partecipanti ha ridotto il proprio peso corporeo di almeno il 5% che è il valore soglia per considerare efficace un trattamento per l’obesità. Sono dati molto importanti e, in molti casi, l’entità del calo di peso è raffrontabile a quello che può ottenersi con la chirurgia dell’obesità. Il farmaco si è dimostrato sicuro ed i principali effetti indesiderati sono quelli già noti, di tipo gastrointestinale, il più delle volte di lieve entità e transitori. Di fatto, gli effetti indesiderati hanno comportato la sospensione del trattamento molto raramente (3.9% dei casi contro 0.7% nel gruppo placebo)”.(30Science.com)