(30science.com) – Roma, 3 ott. – Ripristinare e gestire la diversità dei microbi che vivono negli ambienti del suolo potrebbe prevenire l’estinzione di questi organismi e portare a numerosi benefici per il pianeta in generale. A evidenziarlo uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Microbiology, condotto dagli scienziati del Politecnico Federale di Zurigo. Il team, guidato da Colin Averill, presenta una strategia utile per prevenire perdite nella diversità microbica globale utilizzando i microbiomi fungini del suolo come esempio di modus operandi. I microbi, sottolineano gli autori, sono essenziali per il successo e la diversità di tutta la vita sulla Terra, anche se queste forme di vita hanno ricevuto poca attenzione. I ricercatori hanno sviluppato un approccio che combina tre punti d’azione: conservare, ripristinare e gestire. Le forme di vita devono infatti essere inizialmente documentate e classificate, in modo da documentare l’attuale diversità microbica del suolo e identificare le specie più minacciate. In secondo luogo è fondamentale ripristinare gli ecosistemi che stanno già subendo perdite. Una meta-analisi di 80 studi pubblicati precedentemente ha rivelato che i suoli trattati con funghi originari dell’ambiente mostravano una crescita delle specie vegetali accelerata mediamente del 64 per cento. Da ultimo, gli esperti sottolineano l’importanza di gestire i terreni in modo da proteggere la biodiversità microbica. Gli autori invitano scienziati e parti interessate, come progetti, organizzazioni e infrastrutture, attori pubblici e privati, a proteggere microbiomi della Terra dall’estinzione. (30science.com)
Valentina Di Paola
Salviamo i microbi per salvare il pianeta
(3 Ottobre 2022)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).