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Aree Marine Protette di Tavolara e Portofino insieme nel progetto MPA Engage

(18 Giugno 2021)

(30Science.com.) – Roma, 18 giu. – Valorizzare il ruolo della Aree Marine Protette (AMP) nello studio e nella mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici sull’ambiente marino e costiero. È lo scopo del progetto MPA Engage, finanziato per 3 milioni di euro dal Programma Europeo Interreg Med. Per l’Italia partecipano le Aree Marine Protette di Portofino in Liguria e di Tavolara Punta Coda Cavallo in Sardegna.

Il coinvolgimento delle comunità locali, degli operatori socio-economici e dei gestori delle Aree Marine Protette è una fase fondamentale del progetto, poiché ci permette di creare un sistema per la gestione di questi cambiamenti” ha spiegato Ernesto Azzurro, ricercatore del CNR-IRBIM e responsabile per la Stazione Zoologica Anton Dohrn – Istituto Nazionale Biologia Ecologia Biotecnologie Marine  delle azioni di comunicazione e monitoraggio di MPA Engage, nel corso della prima “Capitalization Conference” che si è tenuta stamattina.

Le Aree Marine Protette del Mediterraneo – ha continuato Ernesto Azzurro – sono senza dubbio, i primi avamposti dove monitorare gli effetti del cambiamento climatico sugli ecosistemi marini costieri e dove sperimentare soluzioni innovative e coraggiose”. “Questo concetto è oggi sempre più chiaro, soprattutto nella zona Mediterranea, che si sta scaldando a ritmi più elevati rispetto al resto degli Oceani” ribadisce Manuela D’Amen, ricercatrice impegnata sin dall’inizio nel progetto MPA Engage ed esperta di modelli di idoneità ambientale.

MPA Engage mira a promuovere un dialogo a livello europeo e Mediterraneo sul ruolo chiave delle Aree Marine Protette nella lotta ai cambiamenti climatici. I mutamenti del clima stanno infatti già modificando l’ambiente marino e costiero a ritmo accelerato, con conseguenze allarmanti anche sulle società umane che dipendono da queste risorse.

La prospettiva futura è quella di creare un network anche più ampio di Aree Marine Protette interessate, e dotarle delle più avanzate competenze nel monitoraggio e gestione dei cambiamenti climatici nell’area Mediterranea. Dal novembre 2019, il progetto è impegnato nel monitoraggio degli effetti del cambiamento climatico, attraverso approcci di tipo partecipativo che coinvolgono le comunità locali ed i subacquei ricreativi attraverso la citizen science. Altre azioni di progetto riguardano le valutazioni di vulnerabilità ai cambiamenti climatici, con l’obiettivo finale di sviluppare piani di adattamento per le Aree Marine Protette. Le Aree Marine Protette coinvolte come siti pilota nel progetto sono 8, situate in 6 paesi mediterranei.

Oltre a Portofino e Tavolara Punta Coda Cavallo fanno parte del progetto MPA Engage per la Spagna il Parc Natural de Cap de Creus e Litoral del Baix Empordà, per la Croazia il Nacionalni park Brijuni, per la Francia il Parc National des Calanques, per la Grecia il Zakynthos National Marine Park e per l’Albania il Karaburun Sazan National Park.

Tre sono i principali gruppi di interlocutori già individuati in questa prima fase del progetto che fa capo al CSIC di Barcellona: “Science4change”, un gruppo consultivo di scienziati dell’UE e di paesi terzi che lavorano nell’area mediterranea; “Med4change”, che comprende un gruppo di Aree Marine Protette impegnate ad affrontare gli impatti del cambiamento climatico nel Mar Mediterraneo; “Medcap Board” che raccoglie i principali attori e reti di istituzioni attive nella definizione degli indirizzi politici a livello mediterraneo.

Oltre alla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, i partner italiani del progetto sono la Regione Liguria e il Politecnico delle Marche. I partner europei sono: il Consejo Superior de Investigaciones Científicas (Spain), Universidade de Vigo – Future Oceans Lab (Spain), Department of Territory and Sustainability of the Government of Catalonia (Spain), Albanese Ministry of Tourism and Environment (Albania), Mediterranean Information Office for Environment, Culture and Sustainable Development (Greece), DAN Diving Alert Network Foundation (Malta). (30Science.com)

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