Roma – In Kenya, i primi esseri umani erano in grado di intagliare la pietra e di tramandare la conoscenza acquisita attraverso catene generazionali. A questa conclusione giunge uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, condotto dagli scienziati della George Washington University, del Max Planck Institute, dell’Università di Utrecht, di GeoEcoMar e dell’Università di San Paolo. Il team, guidato da Susana Carvalho e Dan V. Palcu Rolier, ha esaminato dei resti di strumenti di pietra realizzati circa 2,75 milioni di anni fa, che potrebbero segnare una svolta notevole nella comprensione dell’evoluzione umana. I ricercatori hanno portato alla luce prove di una tradizione tecnologica duratura nel sito di Namorotukunan, nel bacino del Turkana, in Kenya. I manufatti, riportano gli studiosi, risalgono a circa 2,75-2,44 milioni di anni fa. Gli oggetti testimoniano che i primi esseri umani prosperarono durante uno dei periodi più instabili per la Terra dal punto di vista ambientale. “Namorotukunan – afferma Carvalho – offre una prospettiva rara su un mondo in continua evoluzione, e ormai scomparso. Per circa 300mila anni, la stessa arte è sopravvissuta, dimostrando la capacità degli ominidi di utilizzare la tecnologia per resistere al cambiamento”. Gli strumenti portati alla luce evidenziano abilità e conoscenze avanzate tramandate attraverso innumerevoli generazioni. Utilizzando la datazione delle ceneri vulcaniche, segnali magnetici congelati in antichi sedimenti, firme chimiche delle rocce e resti microscopici di piante, il gruppo di ricerca ha ricostruito il contesto utile a comprendere il ruolo della tecnologia nell’evoluzione umana. Sulla terraferma, l’artigianato è sorprendentemente coerente. “Questi ritrovamenti – aggiunge Niguss Baraki della George Washington University – dimostrano che circa 2,75 milioni di anni fa, gli ominidi erano già abili nel realizzare utensili di pietra affilati, e ciò implica che l’inizio della tecnologia olduvaiana potrebbe risalire a un periodo antecedente a quanto pensassimo finora”.(30Science.com)
Valentina Di Paola
Scoperti strumenti di pietra risalenti a 2,75 milioni di anni fa
(4 Novembre 2025)
Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).