Lucrezia Parpaglioni

La rivoluzione industriale non andò come pensiamo: ricchi dottori e ingegneri vivevano nei bassifondi con gli operai

(21 Ottobre 2025)

Roma – Nei bassifondi della Manchester vittoriana molti ricchi della classe media, inclusi medici, ingegneri e architetti, convivevano vicino ai lavoratori non qualificati, sfatando l’idea tradizionale di segregazione residenziale netta tra classi sociali. Lo rivela uno studio condotto dalla storica Emily Chung, dell’Università di Cambridge e pubblicato su The Historical Journal. Chung ha utilizzato dati digitalizzati dal censimento del 1851 per mappare la struttura sociale della città, dimostrando che oltre il 60% degli edifici abitati dalle classi più ricche ospitava pure lavoratori poveri. Lo studio evidenzia come lavoro, acquisti, chiesa, e vita ricreativa separassero le classi sociali molto più della semplice differenziazione residenziale, con robuste differenze nelle routine quotidiane e nelle esperienze sociali fra i gruppi.

Una stampa del 1838 che mostra persone all’interno e all’esterno di una casa a schiera a Manchester, sopra e sotto il livello stradale.
Credito
Immagine per gentile concessione delle biblioteche di Manchester

Nonostante la convivenza in spazi fisici comuni, le classi vivevano isolate per barriere di routine e progettazione abitativa, poiché i poveri spesso abitavano in cantine sotterranee mentre gli agiati occupavano i piani superiori. Chung ha mappato più di 700 edifici al giorno con meticolosità, classificando i residenti in sei classi sociali basate su professione e reddito, rivelando che la segregazione urbana si giocava più nelle abitudini di vita e nell’accesso ai servizi che nella geografia immobiliare. Questo studio offre una nuova visione della Manchester industriale, superando le convinzioni derivate dalle osservazioni di Engels, e contribuendo a una migliore comprensione delle dinamiche sociali in una delle prime città industrializzate al mondo. Lo studio è un contributo importante per gli storici urbani e sociali e per chi studia le radici delle disuguaglianze sociali nelle città industriali moderne, mostrando che la segregazione è un fenomeno complesso che va oltre la semplice collocazione spaziale e coinvolge la vita quotidiana e la mobilità sociale. (30Science.com)

 

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.