Roma – Nei bassifondi della Manchester vittoriana molti ricchi della classe media, inclusi medici, ingegneri e architetti, convivevano vicino ai lavoratori non qualificati, sfatando l’idea tradizionale di segregazione residenziale netta tra classi sociali. Lo rivela uno studio condotto dalla storica Emily Chung, dell’Università di Cambridge e pubblicato su The Historical Journal. Chung ha utilizzato dati digitalizzati dal censimento del 1851 per mappare la struttura sociale della città, dimostrando che oltre il 60% degli edifici abitati dalle classi più ricche ospitava pure lavoratori poveri. Lo studio evidenzia come lavoro, acquisti, chiesa, e vita ricreativa separassero le classi sociali molto più della semplice differenziazione residenziale, con robuste differenze nelle routine quotidiane e nelle esperienze sociali fra i gruppi.

Una stampa del 1838 che mostra persone all’interno e all’esterno di una casa a schiera a Manchester, sopra e sotto il livello stradale.
Credito
Immagine per gentile concessione delle biblioteche di Manchester
Nonostante la convivenza in spazi fisici comuni, le classi vivevano isolate per barriere di routine e progettazione abitativa, poiché i poveri spesso abitavano in cantine sotterranee mentre gli agiati occupavano i piani superiori. Chung ha mappato più di 700 edifici al giorno con meticolosità, classificando i residenti in sei classi sociali basate su professione e reddito, rivelando che la segregazione urbana si giocava più nelle abitudini di vita e nell’accesso ai servizi che nella geografia immobiliare. Questo studio offre una nuova visione della Manchester industriale, superando le convinzioni derivate dalle osservazioni di Engels, e contribuendo a una migliore comprensione delle dinamiche sociali in una delle prime città industrializzate al mondo. Lo studio è un contributo importante per gli storici urbani e sociali e per chi studia le radici delle disuguaglianze sociali nelle città industriali moderne, mostrando che la segregazione è un fenomeno complesso che va oltre la semplice collocazione spaziale e coinvolge la vita quotidiana e la mobilità sociale. (30Science.com)