Roma – Nelle antiche saghe scandinave, i musulmani erano descritti come pagani che adoravano più divinità, fra cui Maometto e Apollo. Lo rivela una nuova ricerca dell’Università di Oslo, che per la prima volta analizza come l’Islam e i musulmani furono rappresentati nella letteratura norrena tra il 1050 e il 1350. Secondo lo studio, queste narrazioni riflettevano un intento propagandistico volto a sostenere la diffusione del cristianesimo e le crociate. L’autore della ricerca, Karl Farrugia, dottorando in studi medievali presso l’ateneo norvegese, ha esaminato testi provenienti dall’epoca della cristianizzazione del Nord Europa. “Creare una distinzione tra ‘noi’ e ‘gli altri’, ciò che oggi definiamo othering, esisteva già nel Medioevo” – ha spiegato Farrugia – “e serviva probabilmente allo stesso scopo di oggi: presentare la nostra civiltà come superiore”. Dall’analisi emerge che le saghe reali e cavalleresche descrivevano i musulmani come un antico nemico della cristianità. In molti testi sono detti idolatri e adoratori di statue di legno, analogamente ai culti pagani praticati in Norvegia prima dell’arrivo del cristianesimo. In alcune opere vengono anche definiti eretici, cristiani che avrebbero deviato dalla “vera fede”. “Le saghe norrene – ha aggiunto Farrugia – non differiscono molto da quelle europee dello stesso periodo. Anche qui i musulmani sono presentati come simboli di una civiltà inferiore, primitiva e moralmente corrotta”. I contatti tra Scandinavi e mondo islamico avvenivano soprattutto in due contesti: le crociate, come quella di re Sigurd, e il servizio militare dei mercenari variaghi dell’Impero bizantino, tra cui il celebre Harald Hardrada. Nonostante questo, la conoscenza diretta dell’Islam restava minima, e i racconti costruivano un’immagine fittizia e distorta dei musulmani. Lo studioso cita anche un contrasto storico: mentre i testi nordici descrivevano i musulmani come arretrati, nello stesso periodo (750–1250) il mondo islamico viveva la sua età d’oro, con progressi in medicina, astronomia, matematica e cultura. “Questa visione negativa – ha spiegato Farrugia – funzionava come propaganda per rafforzare l’identità cristiana e ottenere sostegno morale e finanziario alle crociate. Ritrarre i musulmani come barbari e politeisti rendeva più facile giustificare la guerra contro di loro”. Il ricercatore sottolinea infine che l’immagine medievale dell’Islam come “altro” continua ad avere eco nei discorsi contemporanei, dove la contrapposizione fra civiltà e barbarie viene ancora utilizzata per definire i confini culturali dell’Occidente.(30Science.com)
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Nelle saghe norrene i musulmani erano descritti come pagani
(21 Ottobre 2025)
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