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Gli sport a ultra-resistenza aiutano a stabilire il limite metabolico umano

(20 Ottobre 2025)

Roma – Stabilito un “tetto metabolico” a lungo termine per il dispendio energetico umano pari a circa 2,5 volte il Metabolismo Basale, BMR, indicando un limite biologico alla quantità di energia che il corpo può bruciare in modo sostenibile, nonostante picchi temporanei significativamente più alti. Lo rivela una ricerca sulla bioenergetica condotta in atleti che praticano sport a ultra-resistenza guidata da Andrew Best, antropologo e autore principale del Massachusetts College of Liberal Arts, pubblicata sulla rivista scientifica Current Biology. L’attività di ultra-resistenza, ad esempio, ultramaratone di più giorni, rappresenta un modello sperimentale ideale per sondare i limiti della fisiologia e della bioenergetica umana. Mentre è noto che gli individui possono sostenere un dispendio energetico elevato, il metabolismo basale, BMR, per brevi periodi, il limite di sostenibilità metabolica su lunghi periodi, giorni, settimane, mesi, è oggetto di dibattito. Il BMR è definito come il minimo dispendio energetico necessario per mantenere le funzioni vitali a riposoLo studio si è proposto di quantificare il massimo limite di dispendio energetico sostenibile, SEE, negli atleti di ultra-resistenza. Lo studio ha reclutato un campione atleti di ultra-resistenza, inclusi ultra-runner, ciclisti e triatleti. Il dispendio energetico totale è stato misurato utilizzando la tecnica dell’acqua doppiamente marcata, Doubly Labeled Water, DLW.  Le misurazioni sono state eseguite durante periodi di allenamento e gare di più giorni, e poi calcolate su scale temporali estese, di 30 e 52 settimane. I risultati hanno confermato che durante i periodi di picco, gare di più giorni, alcuni atleti potevano sostenere un dispendio energetico da 6 a 7 il BMR, equivalente a circa 7.000 – 8.000 kcal al giorno. Tuttavia, quando il dispendio energetico è stato mediato su periodi più lunghi, il tasso di combustione calorica degli atleti è converguto verso un limite massimo. Il valore medio di questo limite metabolico a lungo termine è stato stabilito a circa 2.4. La scoperta di un limite metabolico sostenibile di fornisce una base quantitativa per comprendere i limiti della biologia umana nell’ultra-resistenza. Questo tetto non è prevalentemente limitato dalla capacità di assorbimento calorico, ma piuttosto dalla capacità del corpo di gestire e reindirizzare il metabolismo su un lungo periodo. I ricercatori suggeriscono che l’impossibilità di superare il limite sia radicata in processi fisiologici fondamentali e che questo limite possa avere implicazioni per la comprensione del dispendio energetico sostenuto anche in contesti non atletici.

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