Roma – Potenziare le misure efficaci di conservazione basate sull’area, in acronimo OECM, ovvero le aree gestite in modo da ottenere risultati positivi e duraturi in termini di conservazione della biodiversità, potrebbe offrire risultati importanti per proteggere gli ecosistemi. Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista Nature Sustainability, condotto dagli scienziati dell’Instituto Juruá, dell’Università dell’East Anglia, dell’Universidade Federal de Alagoas e dell’Instituto Nacional de Pesquisas da Amazonia. Il team, guidato da Ana Carla Rodrigues e Carlos Peres, ha analizzato i risultati positivi in termini di conservazione derivanti dalla gestione comunitaria della pesca lungo una sezione di 1.200 km del fiume Juruá, un importante affluente dell’Amazzonia nello stato di Amazonas, in Brasile. Il gruppo di ricerca descrive un meccanismo per aumentare l’efficacia della protezione territoriale, integrandosi con la gestione comunitaria delle risorse naturali. Molte aree protette in Amazzonia, spiegano gli esperti, rischiano di essere sempre più degradate a causa della scarsa applicazione delle normative, della crescente invasione esterna e della competizione per le risorse. Questo lavoro dimostra che, combinando tutte le zone di protezione diretta o incidentale, ogni comunità protegge di fatto un’area totale di foresta alluvionale e di alta montagna quasi 86 volte più grande dell’area totale dei laghi a meandro che, durante la stagione secca, sostengono le popolazioni locali di arapaima. “I nostri risultati – afferma Peres – dimostra chiaramente l’efficacia del rafforzamento dell’azione di gestione locale. I benefici in termini di conservazione derivanti dalla protezione basata sulla comunità sono senza precedenti e vengono erogati a una frazione minuscola dei costi finanziari dei meccanismi di protezione tradizionali”. I ricercatori chiedono maggiore riconoscimento e sostegno finanziario per gli sforzi di conservazione, che svolgono un ruolo significativo nella protezione del vasto bioma amazzonico. “La gestione comunitaria in Amazzonia – sottolineano gli autori – può contribuire a proteggere aree molto vaste in uno dei biomi più complessi e vitali del pianeta. Riconoscere il ruolo fondamentale che la popolazione locale svolge nella protezione della foresta pluviale amazzonica è essenziale per la conservazione a lungo termine”. “Attualmente – conclude João Vitor Campos-Silva, altra firma dell’articolo – sei milioni di persone nell’Amazzonia brasiliana dipendono direttamente dalla natura selvaggia. Coinvolgendo esplicitamente gli abitanti locali nelle pratiche di conservazione, possiamo sia aumentare l’efficacia dei risultati di conservazione sia migliorare il benessere locale”.(30Science.com)

Valentina Di Paola
Amazzonia, la conservazione locale è efficace
(19 Settembre 2025)

Valentina Di Paola
Classe ’94, cresciuta a pane e fantascienza, laureata in Scienze della comunicazione, amante dei libri, dei gatti, del buon cibo, dei giochi da tavola e della maggior parte di ciò che è anche solo vagamente associato all’immaginario nerd. Collaboro con 30science dal gennaio 2020 e nel settembre 2021 ho ottenuto un assegno di ricerca presso l’ufficio stampa dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche. Se dovessi descrivermi con un aggettivo userei la parola ‘tenace’, che risulta un po’ più elegante della testardaggine che mi caratterizza da prima che imparassi a usare la voce per dar senso ai miei pensieri. Amo scrivere e disegnare, non riesco a essere ordinata, ma mi piace pensare che la mia famiglia e il mio principe azzurro abbiano imparato ad accettarlo. La top 3 dei miei sogni nel cassetto: imparare almeno una lingua straniera (il Klingon), guardare le stelle più da vicino (dal Tardis), pilotare un velivolo (il Millennium Falcon).