(30Science.com) – Roma, 16 giu. – Sono 168 i topolini nati grazie al liquido seminale conservato per sei anni nella Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Questo il risultato dell’esperimento, descritto sulla rivista Science Advances, condotto dagli scienziati dell’Università di Yamanashi, dell’Istituto nazionale di scienze radiologiche e del Japan Manned Space Systems Corporation, che hanno raccolto e trattato dei campioni di liquido seminale di topo, utilizzandolo per la fecondazione dopo che era stato sei anni a bordo della ISS.
Scopo dello studio, quello di valutare l’effetto delle radiazioni sui cuccioli generati da spermatozoi ‘spaziali’. I 168 cuccioli sono nati senza difetti genetici e anche la generazione successiva sembrava sana e normotipa, priva di malformazioni genetiche. Il gruppo di ricerca, guidato da Teruhiko Wakayama dell’Università di Yamanashi, ha inviato liquido seminale liofilizzato sulla stazione orbitante, in piccoli contenitori delle dimensioni di una matita. Una volta tornato sulla Terra, il liquido seminale è stato utilizzato per generare la prima popolazione di topolini nati da cellule che avevano trascorso quasi sei anni di esposizione alle radiazioni cosmiche.
Le agenzie spaziali di tutto il mondo stanno sviluppando tecnologie che potrebbero proteggere gli astronauti dagli effetti a lungo termine delle radiazioni che potrebbero causare mutazioni nel DNA, per cui è importante conoscere le possibili conseguenze derivanti dall’esposizione alle radiazioni cosmiche. Il processo di liofilizzazione del liquido seminale, sostengono gli autori, potrebbe aver amplificato la tolleranza alle radiazioni cosmiche per via dell’assenza di acqua. Secondo gli scienziati, gli spermatozoi trattati in questo modo potrebbero essere conservati fino a 200 anni a bordo della ISS, ma precisano che saranno necessari ulteriori indagini per stabilire gli effetti delle radiazioni sugli ovuli femminili e il liquido seminale umano prima di eseguire esperimenti su embrioni fecondati. (30Science.com)