Lucrezia Parpaglioni

Dolcificanti artificiali associati a un rischio aumentato di declino cognitivo

(4 Settembre 2025)

Roma – I dolcificanti artificiali sono associati a un declino cognitivo più rapido, equivalente a 1,6 anni di invecchiamento, negli adulti dimezza età. Lo rivela uno studio guidato da Claudia Kimie Suemoto, dell’Università di San Paolo, in Brasile, pubblicato sulla rivista Neurology. La ricerca ha analizzato 12.772 adulti con età media di 52 anni, indagando il consumo di sette dolcificanti artificiali, quali aspartame, saccarina, acesulfame-K, eritritolo, xilitolo, sorbitolo e tagatosio, presenti comunemente in alimenti ultra-processati come bevande dietetiche, yogurt e dessert ipocalorici. I partecipanti sono stati divisi in gruppi di consumo basso, medio e alto e monitorati per circa otto anni tramite test cognitivi che valutavano memoria, capacità di pensiero e velocità di elaborazione. È emerso che chi consumava le quantità più alte di dolcificanti presentava un declino cognitivo significativamente più rapido rispetto a chi ne consumava poco, con un deterioramento corrispondente a circa 1,6 anni di invecchiamento biologico. L’effetto è risultato particolarmente evidente nelle persone di età inferiore ai 60 anni e in soggetti con diabete. Non è stato però riscontrato alcun collegamento tra il consumo di tagatosio e il declino cognitivo. Tra gli effetti negativi correlati al consumo di dolcificanti artificiali vi sono anche alterazioni della memoria e riduzioni della fluidità verbale. Sebbene lo studio evidenzi un’associazione tra dolcificanti artificiali e declino cerebrale, non prova un rapporto di causa-effetto e indica la necessità di ulteriori ricerche. Gli autori suggeriscono di esplorare alternative naturali allo zucchero raffinato come purea di mele, miele o zucchero di cocco come potenziali sostituti più sicuri. (30Science.com)

Lucrezia Parpaglioni
Sono nata nel 1992. Sono laureata in Media Comunicazione digitale e Giornalismo presso l'Università Sapienza di Roma. Durante il mio percorso di studi ho svolto un'attività di tirocinio presso l'ufficio stampa del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Qui ho potuto confrontarmi con il mondo della scienza fatto di prove, scoperte e ricercatori. E devo ammettere che la cosa mi è piaciuta. D'altronde era prevedibile che chi ha da sempre come idolo Margherita Hack e Sheldon Cooper come spirito guida si appassionasse a questa realtà. Da qui la mia voglia di scrivere di scienza, di fare divulgazione e perché no? Dimostrare che la scienza può essere anche divertente.