Roma – “Con il cambiamento di clima geopolitico, incidenti del genere, che coinvolgono anche aeromobili civili e non solo militari, si sono moltiplicati e c’è da aspettarsi che continueranno a moltiplicarsi”. Lo ha spiegato all’AGI Fabrizio S. Bovi, pilota, esperto di aeronautica e coordinatore del Gruppo Scienze Aeronautiche per l’Unione Giornalisti Italiani Scientifici (UGIS) che ha commentato la notizia per la quale domenica il jet che trasportava la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è stato costretto ad atterrare in Bulgaria facendo affidamento soltanto sulle mappe cartacee dello scalo a causa di un sospetto attacco russo che ha messo fuori uso i servizi di navigazione Gps. Il jet Dassault Falcon 900LX, stava trasportando la presidente von der Leyen a Plovdiv, in Bulgaria, quando i piloti, in fase di discesa, si sono ritrovati senza poter utilizzare gli strumenti di navigazione elettronica che consentono un atterraggio il più preciso possibile e in qualsiasi condizione meteo. Funzionari consultati dal Financial Times parlano di “operazione di interferenza russa”. “Normalmente – continua Bovi – le interferenze sui sistemi di navigazione sono un tipico esempio di quello stato continuo di attrito tra potenze rivali. Ma usualmente è un qualcosa che viene limitato ai veicoli militari. Più di recente invece anche i voli civili hanno iniziato ad esserne oggetti. Questo genere di attacchi possono prodursi in due modi, o con l’invio di informazioni GPS falsate, o con l’oscuramente completo del sistema di navigazione. Bisogna tenere presente che gli aerei civili, a differenza di quelli militari, sfruttano per la loro operabilità una serie di connessioni, anche internet, attraverso le quali questo genere di attacchi può presentarsi anche come il frutto di un hackeraggio del computer di bordo, un tipo di attacco che tra l’altro ha il ‘vantaggio’ di poter colpire l’aeromobile ovunque”. “Si tratta di un problema – conclude Bovi – ben presente ai produttori e esperti di sicurezza e si sta cercando di venirne a capo, cercando di schermare i sistemi aperti degli aerei civili. Un compito non semplice che però è divenuto di ancor più stretta urgenza”. (30Science.com)